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LABORATORIO DI ASTRONOMIA ALLA SCUOLA MARIA AUSILIATRICE

Straordinaria esperienza per gli studenti dell'Istituto di Castellanza...

In porta 4 ragazze e, un passo avanti, un compagno: non è certo che le 4 riescano a parare i goal.

Ore 19.45: campetto da calcio, cortile e campo di pallavolo sono invasi dai ragazzi di 3^ A e 3^ B Secondaria di primo grado Maria Ausiliatrice di Castellanza. Alle 20. si aggiunge la pizza.

Perché a scuola a quell’ora? E ci staranno fino alle 23!

Sono tornati per il laboratorio di astronomia. Oggetto: osservazione della Luna, delle costellazioni, di Giove.

Spenti tutti i fari per togliere inquinamento alla notte. Laboratorio sopra il tetto a terrazza dove Giuditta e Matteo, i due astrofisici, hanno montato e puntato i telescopi. Finalmente, dopo due rimandi a causa del maltempo, la Luna, compiaciuta, si pavoneggia nel suo quarto di ponente e si lascia guardare da 100 giovani occhi. Compaiono i suoi crateri, il Mare della tranquillità, il Terminatore.

In fila indiana i ragazzi la rimirano. A cosa pensano? Qualcuno (chi l’avrebbe detto?), svela la sua passione per l’astronomia, qualche altro, esperto finora incognito, pone domande che danno del filo da torcere a Giuditta. Richy dichiara che a lui l’astronomia interessa poco, preferisce la geologia, ma non ha voluto mancare al laboratorio; Colombo e Furlan, le due prof di matematica e scienze, rigorosamente in fila come i ragazzi, si compiacciono per il comportamento e l’interesse dei loro studenti. L’hanno voluto loro il progetto "Al di là della Luna" e sta andando come desideravano.

Laser puntato sulle costellazioni. Orsa maggiore e da lì alla Stella Polare: ma come, dichiarano i più, pensavano fosse luminosissima e scoprono delusi che è solo "una stella di media grandezza". Però, complimenti il raggio laser: puntato sulla Polare, ha disegnato per loro nel cielo l’asse terrestre!

Siamo quasi alla fine. L’aria si è fatta umida e fresca. Giuditta guarda speranzosa verso est. Vuol finire in bellezza. Saturno arriverà in tempo? Eccolo: ce l’ha fatta. Un quarto di giro del telescopio, messa a fuoco degli obiettivi e si passa in buon ordine a guardarlo. Lui è lì. Azzurrognolo. Nitido. Con la fantastica ellisse dei suoi anelli. Lo ricorderanno per sempre.

Redazione
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Pubblicato il 23 Aprile 2013
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