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IL PARABIAGHESE LUCA ROSSETTI TRA I PODISTI DI BOSTON

INTERVISTA IN ESCLUSIVA DAGLI USA al maratoneta, titolare con i fratelli Diego e Dario della nota casa di calzature "Fratelli Rossetti"...

Nella immagine d'archivio Luca Rossetti durante la cerimonia di premiazione del progetto “Scarpa mia bella scarpa” (foto di Alessandra Faiella)


INTERVISTA IN ESCLUSIVA DI GEA SOMAZZI

C'era anche il parabiaghese Luca Rossetti, titolare con i fratelli Diego e Dario della nota casa di calzature "Fratelli Rossetti", tra i partecipanti della Maratona di Boston dove è avvenuto un attacco terroristico, con 3 vittime e centinaia di feriti.

Il runner, raggiunto telefonicamente negli USA, ha definito come una "viltà" quanto accaduto durante la famosa corsa americana: "Ero a un chilometro dall'arrivo quando è accaduto il fatto e ho subito percepito il panico intorno a me – racconta Rossetti -. Le persone correvano in tutte le direzioni, senza una meta. Nel mio gruppo c'è stato un atleta che si è trovato a pochi metri da dove è avvenuto lo scoppio: è stata di sicuro una scena scioccante, ma fortunatamente sta bene".

Cosa è successo dopo l'attentato? "L'intera area è stata bloccata – ricorda il parabiaghese -. L'albergo in cui alloggiavo si trovava a 100 metri di distanza da dov'è accaduta la tragedia e, fino a sera, non mi hanno fatto uscire. La mobilitazione delle Forze dell'Ordine è stata generale: sul posto sono giunti  l'esercito, la polizia e altri ancora".

E, adesso, com'è la situazione? "Oggi l'area è come bloccata nel tempo e tutto è un paesaggio lunare, sembra tutto congelato  scarpe, borse e altri oggetti personali sono abbandonati a terra – ricorda ancora -. Qui a Boston le persone sono sotto choc e i controlli sono massimi. Quello avvenuto ieri è stato un attaccco forte: hanno rovinato una grande festa, con un azione vile".

Ora Luca, che sta bene, si sta preparando a tornare a casa.


(m.t.) – Luca Rossetti è particolarmente conosciuto nell'ambiente dei runners. Infatti, ha partecipato a tutte le maratone più famose nel mondo, da New York a Berlino, da Praga alla nostra Stramilano, per finire appunto a Boston. Da tempo collabora con il gruppo SMArathon, come testimonial.

Un aspetto che rende stimolante la partecipazione alle maratone – ha dichiarato ancora di recente l'imprenditore di Parabiago – è il “fare gruppo”, ricreando una sorta di Made in Italy della solidarietà, condividendo con gli amici tanto la passione per lo sport e per la sfida quando la consapevolezza dell’impegno. Proprio per questo abbiamo scelto di accrescere i “testimonial” di SMArathon reclutandone di nuovi. Con un semplice click è possibile ricevere la pettorina dell’associazione, correndo per una causa che ci accomuna“.

SMArathon è una iniziativa attraverso la quale viene sollecitata l'attenzione all’Atrofia Muscolare Spinale (SMA), malattia delle cellule nervose delle corna anteriori del midollo spinale da cui partono i nervi diretti ai muscoli, e che trasmettono i segnali motori. Al momento attuale non esiste un trattamento efficace o una cura risolutiva per tale patologia.


 

'elenco degli italiani presenti alla gara di Boston

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Aprile 2013
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