IN CODA PER VISITARE LE ARCHEOLOGIE INDUSTRIALI
Sta riscuotendo grande successo il percorso del Fai tra fabbriche dismesse, ville padronali e case operaie - Visite guidate fino a domenica sera - All'interno il video della Manifattura di Legnano...
In questo video realizzato da Valeria Arini, alcuni luoghi che i visitatori incontrano nei capannoni della ex Manifattura, stabilimento storico dell'industria legnanese
Sta riscuotendo enorme successo l'iniziativa del Fai che, in occasione della la Giornata di Primavera, ha aperto le porte alle architetture industriali della città. Fino a questa sera sarà possibile visitare la Manifattura Cittadina, il villaggio Cantoni, le case operaie e le ville padronali, villa Jucker e villa Bombelli. Luoghi che hanno fortemente incuriosito i legnanesi accorsi numerosi per riscoprire questo pezzo di storia.
A visitare gli immensi capannoni della Manifattura cittadina, forse la più imponente e affascinante delle architetture industriali di Legnano ancora intatta e risalente al 1903, c'erano anche alcuni lavoratori che in quei saloni ci hanno lavorato fino al 2008, anno della chiusura dell'azienda.
"Ci ho lavorato per trent'anni – raccontava un'anziana donna – a vederla così, vuota e abbandonata, mi viene il magone". Lei era una delle circa mille operaie che lavoravano il cotone per fare il filato. Oggi i macchinari sono stati portati via, i cancelli sono chiusi e il fabbricato è in vendita.
Al pubblico appare come una grande cattedrale del post-moderno con i suoi lunghi corridoi e gli immensi reparti produttivi. Dalla mole compatta dell'edificio in mattoni rossi importati dall'Inghilterra svetta ancora la torre simbolo dell'industria tessile.
La Manifattura è tutt'oggi una costruzione elegantemente sobria di gusto eclettico ricca di preziosi elementi decorativi e architettoni. Lo hanno ben spiegato gli studenti delle scuole che hanno fatto da ciceroni ai tanti visitatori che hanno approfittato dell'apertura straordinaria, contribuendo così al successo delliniziativa: "C'e un dibattito aperto su cosa fare di questi spazi abbandonati – ha detto una delle studentesse – è un peccato vederli vuoti. Per ora il Piano Regolatore non consente fortunatamente di abbatterla". Presente in mattinata anche l'assessore alla cultura, Francesca Raimondi che ha contribuito alla manifestazione.
Di architetture industriali se ne è parlato anche a Palazzo da Perego in un convegno molto partecipato, la cui relatrice era Renata Castelli: "E' bello vedere così tanti legnanesi qui per questi eventi – ha detto – significa che vi sta a cuore la vostra storia"
Oltre alla manifattura, sarà possibile visitare il Villaggio Cantoni, tra le vie Galvani, Moscova e Volta del quale rimangono ben conservati alcuni edifici ad uso residenziale e ricreativo, il Dopolavoro e il Teatro Cantoni (via Volta), quest’ultimo non visitabile per ragioni di accessibilità, e due ville dove ai tempi risiedevano i padroni delle fabbriche, villa Jucker (viale Matteotti) e villa Dell’Acqua Lazzati Bombelli (viale Matteotti).
Inoltre nelle due giornate sarà visitabile negli spazi di Villa Jucker la mostra fotografica “Rivisitando la città industriale”, realizzata dagli allievi dell’Istituto Superiore “G. Falcone” di Gallarate.
valeria arini
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