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LA CONVERSIONE DI SARUBBI “BARABBA” EMOZIONA S.DOMENICO

Giovane 40enne irrequieto e senza fede, Pietro Sarubbi, che ha recitato nel film di Mel Gibson sulla passione di Gesù, ha spiegato la sua conversione...

Pietro Sarubbi con don Marco Lodovici, parroco in S.Domenico, prima di salire sul palco e intrattenere per due ore i fedeli legnanesi con una storia a tratti commovente, divertente, incredibile. Sicuramente meritevole di un… film


Sarebbe dovuto essere il film per il suo lancio definitivo tra le stelle del cinema. E' diventato invece la fine ( o quasi) della sua carriera da attore e l'inizio di una conversione ("dolorosa e costante") che lo ha "felicemente portato in braccio a Cristo".

Ha davvero emozionato, coinvolto, incantato il pubblico di parrocchiani di S.Domenico l'artista Piero Sarubbi, il "Barabba" nel celebre film di Mel Gibson, The Passion of the Christ. Proprio attraverso quel ruolo, infatti, è iniziato il suo cammino verso Gesù "e finalmente gli sono caduto tra le braccia".

Eppure quel ruolo, lui, l'attore che aveva sempre sognato di arrivare a un film del genere proposto da Gibson, non lo voleva proprio. Per ben due volte stava lasciando la troupe, perchè "io volevo fare san Pietro!", dice sorridendo accanto al parroco don Marco Lodovici e svelando:  "Più che altro per una questione di una maggiore visibilità e di compenso. Cercai una motivazione per convincere Mel Gibson ad attribuirmi il ruolo di Pietro e non di Barabba. Niente da fare. Il regista era convinto che io fossi Barabba dentro”.

"Nella mia vita c’era un gran disordine – ha spiegato Sarubbi in un affollato teatro dell'oratorio S.Domenico – Ero capriccioso, testardo, irrequieto. Un vero disastro di uomo. Quel film, ma soprattutto lo sguardo con cui l'attore che impersonava Gesù, nella scena madre, mi accompagnava dopo la liberazione imposta dagli Zeloti a Pilato mi folgorò. Di regola, smessi i panni di attore, tornavo alla mia vita di sempre. Quella volta no. Dopo aver incontrato lo sguardo dell’attore che interpretava Gesù  provavo una forte inquietudine tanto da non riuscire a dormire serenamente. Solo qualche tempo dopo, l'incontro con un sacerdote a Brugherio mi avrebbe fatto capire meglio dove mi poteva condurre quello sguardo. Oggi, infatti, lo sguardo, ma direi l'intero film, rappresentano un sollievo, una salvezza spirituale".

Sarubbi, scende dal palco tra gli applausi convinti dei fedeli. Qualcuno lo ringrazia per aver dato a tutti "una lezione di vita". Lui si schernisce e non riesce quasi a lasciare il teatro per la stima che la gente continua a dimostrargli: "Un attore svela la sua eventuale conversione solo a fine carriera, perchè sa che potrebbe rovinarla. Io l'ho fatto a 40 anni e non tornerei mai indietro. Ho sempre cercato la felicità. Oggi l'ho raggiunta. La carriera non vale quello che, adesso, ho dentro di me".

alessandra faiella

Redazione
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Pubblicato il 08 Marzo 2013
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