Il sindaco Centinaio tra gli organizzatori della riunione

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Paura e rabbia. Questi i sentimenti espressi dai residenti del quartiere S.Paolo, ieri sera, nell'atteso e affollato incontro pubblico con l'amministrazione comunale presentatasi al gran completo.

Se così, da un lato, una platea agguerrita ha fatto capire che la misura è colma e di pazienza verso i Rom non ce n'è (quasi) più, dall'altro e di nuovo, sindaco Centinaio e Giunta hanno ripetuto il loro obiettivo consolidato nel "Patto locale di Sicurezza".

"Un progetto – ha affermato il primo cittadino – che non considera prioritari gli sgomberi, ma non li esclude nemmeno. Così, a marzo, chi ha voluto integrarsi (ma si contano sulla dita di una mano i rom che stanno osservando il "contratto" stupilato con il Comune, n.d.r.) godrà dei vantaggi promessi, gli altri via per sempre".

In dettaglio, la situazione è stata ampiamente illustrata dal dr. Daniele Ruggeri: "Inutile e ingiusto accusarci di inerzia – ha affermato con piglio deciso il comandante della Polizia Locale – oppure di incapacità. Il problema sta a a monte. Questa è una questione giuridica e nessuno può allontanare i rom. Un piano comunque scatterà a breve. Porteremo via i rifiuti e con la collaborazione dei proprietari dei terreni lungo via Liguria e via Romagna verranno tagliate le piante e saranno abbattute le baracche".

"In questo periodo di validità del Patto – ha proseguito Ruggeri – il territorio è stato presidiato con pattuglie presenti ogni giorno. 70 le persone denunciate per accattonaggio, 177 i contatti avuti con la cittadinanza, 69 le richieste di intervento esaudite. Insomma, non siamo stati proprio con le mani in mano, anzi".

L'assemblea ha fatto registrare alcuni momenti davvero agitati, complice il tentativo del Gruppo Quartiere S.Paolo di collocare solo nella parte finale l'argomento degli insediamenti rom. Un calendario dei lavori sgradito alla maggior parte dei presenti, che ha finito per accrescere una tensione già palpabile all'inizio dell'assemblea. Tra GQSP e residenti una profonda rottura in termini di intesa su come doveva essere organizzata la serata.

Diversi gli interventi "caldi", specie quando sono state portate sul tavolo degli assessori immagini scattate nei campi che evidenziano il degrado esistente. Da parte di altri presenti ecco poi la preoccupazione del diffondersi sul posto di "ratti lunghi come pantegane" e anche di qualche malattia per i troppi rifiuti lasciati abbandonati in più posti.

Il sindaco Centinaio, come sua prerogativa, non si è mai nascosto dietro frasi fatte. Ha anche recitato il "mea culpa" in argomento di tutela delal chiesetta della Ponzella, per non essere ancora intervenuto in maniera decisa, coem promesso in campagna elettorale: "Io – ha affermato sempre in materia di Rom – non ho mai detto di avere in tasca la soluzione ideale per risolvere il problema. Ho sempre dichiarato di tentare qualcosa sul piano umano e sociale e non è nemmeno detto che non si faranno sgomberi pesanti. Ma questi li lascio come ultima possibilità. Anzi, se qualcuno di voi pensa di avere iniziative più valide, ma sempre rispettose della legge, si faccia avanti. Tenete comunque presente che con i rom, per compiere piccoli passi avanti, è necessario fare grandi sforzi educativi.E questi richiedono tempo".

Le due ore che hanno preceduto i temi della sicurezza sono trascorse discutendo di territorio, viabilità, trasporto urbano, piste ciclabili, piazzola ecologica. Argomenti anche questi che hanno sollecitato una vivace discussione.

marco tajé

Galleria fotografica di Giovanni Muroni