ALPINI PIU’ FORTI DELLA TROMBA D’ARIA
Un successo per la serata organizzata dopo i danni agli alberi della sede delle penne nere legnanesi - Intervista al presidente degli Alpini di Legnano...
Alpini più forti della tromba d'aria. Le penne nere legnanesi non si sono date per vinte raccogliendo il sostegno delle numerose persone che hanno partecipato alla festa dedicata a "coloro che sono rimasti in città" svoltasi la scorsa sera alla baitina in via Colombes.
Una serata organizzata dopo i danni agli alberi della sede alla Canazza provocati dal nubifragio che si è abbattuto recentemente sul Varesotto.
Gli amici della Calipso Band, Loredana ed Enrico con tutto il loro staff hano intrattenuto il folto pubblico presente che ha potuto gustare salamelle, spiedini e patatine.
"Rigraziamo l'Amministrazione di Legnano che ha subito accolto il nostro appello aiutandoci a riemttere in sesto il parco – commenta Giorgio Piccioni presidente del Gruppo di Legnano -. A settembre arriveranno dei tecnici che effettueranno un sopralluogo sul patrimonio arboreo della sede. Questa è una struttura comunale, noi ne usufruiamo perseguendo uno scopo sociale trasformando la baitina in un luogo di aggregazione. La sede degli Alpini è aperta all'intera comunità è la casa di tutti i legnanesi che si sentono appartenenti ad una sola grande famiglia".
Al settimo cielo per la riuscita dela festa il presidente Piccioni, da 30 anni guida delle penne nere legnanesi, ha risposto ad alcune domande:
Ci dica Giorgio: cosa significa essere alpini?
La risposta non è facile, ma se si lascia parlare il cuore viene da sè. Vuol dire credere nei valori, nel cappello che ho in testa che ci conduce ad una vita unica e irripetibile, fatta di persone e di gruppi, di gioie e di lavoro. Nessuno può dire io son alpino se non vivi l'Associazione, che per me e per molti è un punto importante. Ognuno di noi è una piccola stella, ma tante stelle insieme formano un universo, unico e irripetibile.
Le Vostre iniziative, ce ne parla?
Ci piace esserci nei momenti difficili e aiutare. Siamo stati in Friuli, abbiamo costruito un asilo in Russia, siamo intervenuti in soccorso a molte popolazioni in caso di calamità naturali e, altra cosa importante, abbiamo lavorato per costruire la casa di Luca, un alpino ferito in Afganistan e questo lo ricordo con orgoglio.
E poi sapete essere di compagnia come queste serate…
Sì, questi momenti di gioia e di aggregazione sono importanti e continuano sino a settembre quando, l'8 e il 9, si terrà la festa dell'uva. Per noi questi sono eventi in cui famiglie, grandi e piccini si ritrovano e si divertono in serenità. Perchè essere Alpino è essere anche giovane dentro, provare solidarietà e amore verso gli altri. Tutto questo è fondamentale per fare vivere un quartiere periferico come la Canazza: siamo parte di Legnano e ne siamo orgogliosi.
Quali sono le altre iniziative durante l'anno?
D'inverno non ci si ferma mai: ricordiamo le nostre castagnate ad ottobre con le Contrade, una collaborazione e un punto di incontro vivo e impagabile, si diventa un tutt'uno con la città, perchè esistono momenti comuni d'incontro con altre realtà a cui teniamo.
Un ringraziamento?
Un grazie di cuore alla città di Legnano e a tutte le persone che ci seguono e hanno condiviso questi momenti.
Alessandra Faiella
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