BATTESIMO DELLA CMP – MI
Settimana impegnativa per il Gruppo Intercomunale Volontari di Protezione Civile (GIVPC) di Cerro Maggiore, Rescaldina e San Vittore Olona impegnato con i terremotati e il Pontefice...
Settimana impegnativa per il Gruppo Intercomunale Volontari di Protezione Civile (GIVPC) di Cerro Maggiore, Rescaldina e San Vittore Olona chiamati, per allestire una tendopoli per i terremotati di San Giacomo delle Segnate (MN) e per la visita del Santo Padre a Milano.
Di seguito il resoconto a cura degli stessi operatori del Gruppo
Martedì 29 maggio 7 volontari unitamente al coordinatore Giuliano Borsatti, con sole 6 ore di preavviso, sono partiti, alle 20.30, alla volta del CPE (Centro Polifunzionale per l’Emergenza) di Cesano Maderno dove si sono uniti al resto della Colonna Mobile Provinciale della Provincia di Milano per caricare i 6 container di tende (per ospitare i terremotati e per l’infermeria da campo), materassi, brande, materiale elettrico per l’illuminazione della tendopoli. Concluse le operazione di carico, che si sono protratte fino oltre la mezzanotte, la colonna di automezzi e uomini è partita alla volta del piccolo paese del mantovano dove è giunta alle 4 del mattino. Individuato il campo sportivo, scelto come base per la tendopoli, i 34 uomini e 2 donne hanno iniziato subito le operazioni di scarico dei mezzi e il montaggio delle 42 tende. Parte del campo era già allestito con un tendone mensa. Man mano che albeggiava i volontari si sono resi conto che nel tendone mensa dormivano, seduti su sedie di plastica, oltre un centinaio di persone tra i quali moltissimi anziani e bambini. Probabilmente si sono chiesti da quanto tempo dormivano in quelle condizioni. Probabilmente questo pensiero è stato la molla che ha fatto lavorare incessantemente, sotto un sole cocente e un’afa degna del peggior luglio, tutti i 36 volontari finché l’ultima tenda non è stata montata. Nel corso della giornata sono arrivati ulteriori gruppi di volontari per allestire gli altri servizi essenziali quali l’infermeria, i bagni, le trasmissioni, la segreteria, l’illuminazione nelle tende. Gli abitanti del luogo, nonostante fossero provati da oltre una settimana di scosse e di vita disagiata fuori dalla propria abitazione, si sono fatti in 4 per far trovare ai volontari acqua fresca , un pasto caldo e caffè a volontà per ringraziare dell’aiuto ricevuto.
Un volontario parlando con un gentilissimo signore di 73 anni, che tutt’ora percorre 100 km in bicicletta, esterna la
sua commozione per queste persone che con grande dignità e coraggio stanno affrontando una prova difficile della loro vita, con i loro ricordi seppelliti in una casa al momento inagibile, con le notti passate in auto o su una sedia di plastica ma con una gran voglia di continuare a vivere testimoniata dall’arrivo del pane fresco al campo.
Questa emergenza ha visto il battesimo della CMP – MI, dopo oltre un anno di esercitazioni che hanno visto coinvolti più di 140 volontari. Il referente della CMP –MI, Simone Segna, si è ritenuto soddisfatto del risultato ottenuto sia dal punto di vista logistico/operativo sia da quello umano essendo riuscito ad amalgamare uomini di provenienze differenti. Il collante umano è servito anche in questo primo fine settimana di giugno che ha coinvolto i volontari del GIVPC di Cerro Maggiore, Rescaldina e San Vittore Olona nella gestione operativa dell’arrivo del Santo Padre a Milano. Il nutrito gruppo di 19 volontari è partito, sabato 2 giugno alle prime luci dell’alba, alla volta di Bresso, cuore del centro operativo del CCV-MI, per svolgere tutto quanto richiesto dal direttivo. Il personale a disposizione H24 è stato impiegato per parte della distribuzione dei pasti ai 1.400 volontari sparsi nell’area interessata dall’evento, per presidiare i centri di trasmissione mobile, per dare supporto alle persone in difficoltà, per affrontare tutte quelle criticità che di volta in volta si presentavano.
Esperienza significativa non di meno di quella di San Giacomo delle Segnate per variabilità del compito assegnato al volontario, la disponibilità di quest’ultimo 24 ore su 24 per 2 giorni, l’imprevedibilità delle situazioni che si venivano a creare, il contatto con realtà differenti da quelle usuali hanno messo a dura prova i volontari del
gruppo.
Nelle foto: in alto San Giacomo delle Segnate con il Campo in fase di ultimazione – qui sotto la Sala operativa di Bresso
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