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25 APRILE: IL DISCORSO DI LORENZO VITALI

Il discorso tenuto dal primo cittadino legnanese in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile

La storia ha in sé la verità. Noi possiamo studiarla, commentarla, interpretarla, rivederla, perfino manipolarla, in buona fede o con ipocrisia. Ma, benché la discussione storica legittimamente prosegua, i valori di fondo della Liberazione sono da tempo un nostro patrimonio. Nessuna istituzione nazionale o locale li mette in discussione, dimenticando l’affermazione della libertà e della democrazia.

Perché i fatti non cambiano. Come nascono, tali restano; e, affinché ci siano di aiuto nel capire chi siamo, ma anche e soprattutto per il nostro cammino nel futuro, a noi tocca leggerli e giudicarli nella loro verità più profonda. Quando dico noi penso a ciascuno, alle singole persone, ma in modo particolare a chi, come me, ha una responsabilità pubblica; chi, come me, ha il compito di rappresentare tutti, ma anche quello di essere guida e punto di riferimento per l’intera cittadinanza.

Questi anni da sindaco sono stati per me un impegno non sempre facile, anche visto il momento storico che stiamo attraversando. Ma sono stati anni che ho vissuto con il massimo impegno e la più grande dedizione. In questo ruolo, che offre l’opportunità di fare ciò che si ritiene importante per la propria comunità, circostanze come le celebrazioni istituzionali e le ricorrenze storiche sono straordinarie occasioni per riflettere sul nostro passato, sulla nostra identità e i nostri valori. E, di conseguenza, per dare solide basi al futuro della nostra città e del nostro Paese. Credo che per questo sia importante coinvolgere nelle celebrazioni sempre più i giovani: il giudizio di condanna per ogni forma di totalitarismo, tirannia e mortificazione della dignità dell’uomo è solo il più immediato ed evidente monito che dobbiamo tenere presente.

Ma il ricordo del passato e l’insegnamento per il futuro non sono l’unico significato di questa festa, che non è neppure il semplice atto di rispetto e gratitudine ai tantissimi che hanno sacrificato la loro stessa vita in nome della democrazia e della libertà. Il XXV aprile non è distante dalla nostra quotidianità, perché i suoi valori, rinnovati e attualizzati, sono linfa vitale per un Paese degno di questo nome. La festa della Liberazione ci ricorda che la nostra storia, la nostra identità, la libertà di cui godiamo e la democrazia in cui viviamo – e di cui così spesso ci lamentiamo, ma che resta pur sempre l’unica forma di governo capace di mettere realmente al centro l’uomo – non sono beni scontati, ma diritti che dobbiamo custodire e difendere ogni giorno, perché diventino sempre più maturi e saldi.

Noi italiani diamo l’impressione di sentirci forti, liberi e uniti solamente in poche circostanze, alcune delle quali possono sembrare anche banali: pensiamo solo per un momento ai mondiali di calcio… Ma basta una minima minaccia esterna per rinnovare questa appartenenza. In occasione di una querelle con la Germania e dei giudizi espressi sugli italiani dalla stampa tedesca, i nostri quotidiani nazionali hanno detto che «… si è ritrovato un popolo che non ha colore politico, ma dignità e senso di appartenenza» e ancora, hanno parlato di un’Europa «che nega le radici sulle quali proprio gli Italiani, nei secoli, l’hanno prima costruita e poi fatta diventare il centro del mondo». Questo sentimento di appartenenza deve diventare quotidiano, perché solo le ragioni più profonde e gli ideali più alti possono generare una forza capace di restituire fiducia e speranza anche quando la minaccia alla nostra libertà e alla nostra dignità non arriva dalle pagine dei giornali o da conflitti armati.

Il ricordo degli eroi della Liberazione, partigiani comunisti e cattolici, monarchici, socialisti, liberali, istruiti o privi di conoscenze, ricchi o poveri, che, in nome di un bene più grande per tutti e superando il loro individualismo, hanno lottato fianco a fianco per raggiungere un obiettivo comune, ci dà ancora oggi la forza per affrontare i problemi del tempo presente; momenti in cui è più che mai importante vigilare e tutelare la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà. Questo nostro patrimonio di valori è una grande ricchezza, perché è la base e il principale motore del vivere civile e allo stesso tempo è il più grande obiettivo dell’azione politica e di governo.

La nostra quotidianità, fatta di lavoro, famiglia, educazione, gesti più o meno importanti, ha qui le sue origini. I ragazzi del 1945 non si sono messi in gioco pensando che sarebbero diventati degli eroi, ma per la loro dignità e per il loro futuro. E così deve essere anche oggi. Certo, il momento attuale non dà ai nostri giovani quel quadro di certezze che ha caratterizzato l’Italia del dopoguerra, dunque diventa sempre più importante saper leggere e ben interpretare una realtà che muta letteralmente ogni giorno.

In questi oltre 60 anni, le circostanze sono cambiate, le minacce sono diverse, ma l’opportunità è la medesima: non abbandonarsi alla delusione e all’amarezza, ma continuare a vivere come protagonisti, lasciando prevalere sugli interessi specifici la fierezza dell’appartenenza a una comunità, il rispetto per la nostra cultura, per le nostre leggi, per la nostra democrazia. In questi anni ho assistito quotidianamente a gesti di coraggio, di altruismo, di solidarietà, che diventano, quando espressi in circostanze di crisi o di difficoltà, veri e propri gesti eroici. Sono quelli di chi non si rassegna, di chi vuole consegnare ai propri figli un’eredità più grande di un appartamento o di un altro bene materiale. Un’eredità che è la nostra cultura, non quella accademica o che si trova sui libri, ma ciò che è il nostro stesso modo di vivere e di pensare. Questi uomini sono “dentro la Storia”, vissuta nella “normalità” del quotidiano, da cittadini italiani.

Questo desidero per la nostra Città e per questo voglio potermi adoperare ancora. Legnano è una città storicamente indomita, che ha saputo conquistarsi un posto di spicco nelle vicende che hanno originato l’unità e l’indipendenza della nostra nazione. Legnano ha sempre dimostrato con i fatti di credere al valore della giustizia, della coerenza, del coraggio, al valore della lotta contro qualsiasi violenza, al valore della responsabilità, dell’accoglienza e della solidarietà. In una parola, al valore della persona e della sua dignità. Ancora oggi la forza del nostro Paese e la sua solidità sono elementi fondamentali per la stabilità di tutta l’Europa. E noi non ci tiriamo indietro di fronte alla responsabilità di avere un ruolo determinante in Europa e nel mondo.

Per questo è necessario stringerci insieme verso un obiettivo comune, che è sconfiggere questa importante crisi; un obiettivo che richiede di essere al contempo saldi e innovatori, realisti e creativi, solidi e preparati a cambiamenti veloci. Proprio in momenti come questo occorre promuovere, vigilare e tutelare la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la dignità delle persone, la legalità. Uguaglianza che non è negazione della differenza, ma accoglienza della pluralità con pari dignità e doveri. Le specificità del territorio vanno valorizzate, perché la molteplicità e le differenze che ciascuna realtà locale produce possono e devono contribuire all’unità del Paese.

L’impegno e l’entusiasmo che ho messo nel mio lavoro di Sindaco, sono stati alimentati da voi, cari concittadini. Da quelli che mi hanno sostenuto a quelli che mi hanno criticato e contestato. A tutti voi con gratitudine guardo oggi, perché sono certo che la vostra vita, che la nostra vita ha saputo e sa far vivere nel nostro tempo e in modo concreto quei valori che oggi con serietà e rinnovato slancio festeggiamo. Lasciatemelo dire: dall’Alpi a Sicilia, dovunque è Legnano!

Lorenzo Vitali – sindaco di Legnano

Redazione
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Pubblicato il 25 Aprile 2012
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