Alessandro Gallelli è una vittima della giustizia, secondo i parenti e i numerosi amici accorsi stamane per partecipare al suo funerale. La cerimonia funebre è stata celebrata dal parroco don Claudio Silva nella chiesa parrocchiale S. Luigi a Busto Arsizio. 

Il 22enne morto suicida in carcere lo scorso sabato lascia i  genitori e due fratelli, Vincenzo di 18 anni e Maria di 24. Il giovane, incarcerato per le accuse di violenza sessuale, stalking e atti osceni, era in attesa di giudizio. Una notizia quella della morte del ragazzo che ha sconvolto la comunità di San Vittore Olona che, numerosa, ha partecipato alle onoranze funebri.

"Spero che la morte di Alessandro scuota gli animi di tante persone – ha affermato durante la predica il parroco Silva – . E' troppo facile esprimere un giudizio, è ben più difficile condividere i problemi e dare il prorpio supporto. Dobbiamo recuperare il senso civile e sociale per comprendere e magari aiutare il prossimo. Dobbiamo non solo chiedere scusa ad Alessandro ma anche alla famiglia che ha sofferto e si è battuta per trovare una soluzione e si è trovata di fronte a una burocrazia frettolosa e grossolana nel giudicare. D'accordo, poteva anche essere un ragazzo problematico, lo sapevamo tutti, ma nessuno ha saputo aiutare nè lui nè la sua famiglia".

Da ricordare che, durante la cerimonia, la madre del giovane ha intonato l'Ave Maria di Schubert, un momento particolarmente commovente, per tutta la comunità riunitasi intorno alla famiglia.

gea somazzi