Tale fatto era stato denunciato all’epoca, senza però alcun risultato. Ora però l’imprenditore truffato ha raccontato agli inquirenti di aver ricevuto una telefonata, sul suo cellulare, in cui un tale gli comunicava di sapere dove fosse il macchinario e che per dargli questa informazione l’imprenditore gli avrebbe dovuto dare 6.000 euro in contanti. Per provare la veridicità di quanto detto, l’uomo pattuiva di effettuare l’incontro a Seregno, proprio davanti alla caserma dei carabinieri. L’imprenditore accettava e, subito dopo, in preda alla preoccupazione, si rivolgeva ai carabinieri di Busto Garolfo, raccontando tutto.

I carabinieri del Nucleo operativo di Legnano insieme a quelli di Busto Garolfo decidevano quindi di mandare l’imprenditore all’incontro ma di andare anche loro e cinturare la zona per sicurezza. I due si sono quindi incontrati e l’uomo ha consegnato un biglietto all’imprenditore, il quale ha dato a sua volta la busta contenente i soldi e, in quel frangente, i carabinieri sono intervenuti e hanno bloccato l’uomo, un 64enne comasco. Perquisito subito, è stato trovato in possesso della busta appena ritirata. Veniva recuperato anche il biglietto manoscritto e in effetti vi era l’indirizzo della ditta dove sarebbe dovuto essere il macchinario.

Effettivamente una verifica immediata ha consentito di ritrovare il mezzo proprio a quell’indirizzo, in provincia di Varese, ma ancora sono in corso gli accertamenti per verificarne la provenienza, dato che il titolare della ditta sostiene di aver acquistato il mezzo da un terzo. L’uomo è stato arrestato e tradotto presso il Carcere di Monza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.