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CASTELLANZA DOMENICA 17 FESTEGGIA SANTA LIBERATA


santaliberata.jpg A Castellanza, accanto al Santo patrono, la tradizione popolare da diversi secoli festeggia un'altra patrona: Santa Liberata, la cui festa cade il 19 gennaio e a cui sono dedicate sia una via che una cappella votiva.

L'abitudine di omaggiare la santa, particolarmente sentita a Castegnate, si era persa negli anni; da una decina d'anni però, per merito della Pro Loco, la ricorrenza ha ripreso vita, restituendo così ai castellanzesi una delle abitudini legate alle proprie più antiche tradizioni.

Così domenica 17 gennaio, con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Varese, si terrà la Festa di Santa Liberata proprio dove si trova la cappella dedicata alla Santa e nellevie limitrofe.

La manifestazione, che vedrà allestite bancarelle, ghirlande e tradizionali antichi mestieri, prevede alle 11.30 la benedizione dei bambini: la tradizione religiosa infatti vuole Santa Liberata patrona delle puerpere, delle nutrici e degli infanti.Liberata nacque nel VI secolo da una famiglia molto benestante nei pressi di Piacenza (il padre Giovannato possedeva un importante maniero posto sui fianchi della val Tidone ed ancora oggi esistente). Alla morte della madre, Liberata insieme alla sorella Faustina (anch'essa venerata come santa) fu affidata a Marcello, un tutore, affinchè trovassero marito. giacchè non era intenzione delle sorelle sposarsi ma dedicare la propria vita a Dio e alla contemplazione, esse fuggirono di casa e si ripararono a Como, presso il vescovo Agrippino, dove fondarono un cenobio benedettino, il monastero di Santa Margherita. Lì vissero fino alla morte (prematura, peraltro, pure per l'epoca: morirono entrambe poco più che quarantenni) e le loro spoglie furono conservate prima all'interno del monastero, poi nella cattedrale di Santa Maria (il duomo) di Como (nel '600 una parte delle reliquie venne donata alla chiesa di Sant'Eufemia di Piacenza).

Già, ma perché sono venerate come sante vergini nel Martyrologium Romanum della Chiesa? A Liberata è attribuito la miracolosa guarigione di una nobile donna straziata dal marito con il supplizio della croce; ad entrambe le sorelle un intervento prodigioso in Val Camonica, dove le sante vivevano in penitenza in una grotta presso Capo di Ponte: con le loro mani fermarono due enormi massi che minacciavano il borgo (le impronte sarebbero ancora visibili).

Ad ogni modo, la cappella di Santa Liberata fu fatta erigere intorno al 1630 affinché la santa liberasse  la popolazione dal supplizio della peste. La famiglia Porta-Prandoni donò il terreno e finanziò la costruzione della cappella votiva, che venne decorata dal pittore e canonico Biagio Bellotti. E sebbene l'iconografia tradizionale vedesse la santa con abito benedettino affiancata dalla sorella oppure con in braccio due infanti, Bellotti preferì un'altra rappresentazione, la santa attorniata da altre  sante tutte sovrastate dalla Vergine con il Bambino.

Alle 15.30, dopo un momento di preghiera e benedizione delle famiglie, cioccolata per bambini e polenta e gorgonzola per tutti. La manifestazione di concluderà alle
18.30.

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Pubblicato il 11 Gennaio 2010
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