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Il presidente ISTAT alla Liuc di Castellanza: Varesotto tra inverno demografico e occupazione sopra la media

Il presidente ISTAT Chelli ha presentato nelle aule della Liuc il rapporto annuale 2024 dell’ISTAT nella prima uscita pubblica dopo la presentazione istituzionale in Parlamento

Il presidente ISTAT alla Liuc di Castellanza

Il presidente ISTAT Francesco Chelli alla Liuc di Castellanza. Il numero uno dell’Istituto nazionale di statistica ha presentato nelle aule dell’Università Cattaneo il rapporto annuale 2024 dell’ISTAT nella prima uscita pubblica dopo la presentazione istituzionale in Parlamento, in occasione della LX riunione della Società Italiana di Economia Demografia e Statistica.

Al centro dell’incontro scenari demografici, indicatori socio-economici e territorio. A partire dall’inverno demografico che continua a caratterizzare il nostro Paese e fa sentire i suoi effetti anche in Lombardia e in provincia di Varese: guardando alla Regione, nei prossimi 58 anni la popolazione secondo le stime dell’ISTAT è infatti destinata a “perdere” mezzo milione di abitanti, passando dai quasi 10 milioni di cittadini del 2022 a poco meno di 9,5 milioni nel 2080; in provincia di Varese, invece, la popolazione non subirà forti oscillazioni, rimanendo costante con oltre 800mila abitanti fino al 2041.

Il presidente ISTAT alla Liuc di Castellanza

Costanti nelle stime dell’Istituto nazionale di statistica le nascite, che ad oggi si attestano intorno alle 67mila unità all’anno in Lombardia e intorno alle 5.700 in provincia di Varese; ad aumentare sarà invece il numero dei decessi, che salirà di circa 11mila unità l’anno a livello regionale e di circa 300 a livello provinciale, e soprattutto subirà una forte flessione il saldo migratorio, con circa 20.500 individui in meno in Regione, all’incirca mille dei quali nel Varesotto. Non sorprende che secondo le previsioni ISTAT anche in Lombardia la popolazione andrà invecchiando, con la piramide dell’età sempre più sbilanciata verso la forma a fungo che segna l’aumento degli over 65 a discapito dei più giovani.

Conferme sul piano socio-economico, con la Lombardia che nel 2021 si conferma tra le regioni italiane con le migliori performance economiche e Varese che in base ad un indice sperimentale che si conferma tra le province «abbastanza forti». In aumento nel 2023 il tasso di occupazione dei 15-64enni, che si attesta 8 punti circa sopra la media percentuale nazionale sia a livello regionale che provinciale. Anche nel 2022, infine, la Lombardia è risultata la quinta regione per incidenza individuale della povertà relativa più bassa, nonostante l’aumento dal 5,5% del 2014 all’8,1% di sette anni dopo.

Il presidente ISTAT alla Liuc di Castellanza

Guardando più da vicino a Varese, infine, nella classificazione delle attività culturali e creative stilata dall’Istituto nazionale di statistica sulla base della specializzazione produttiva di ciascun territorio Varese è tra le provincie con due specializzazioni, in particolare editoria, libri e stampa e patrimonio culturale. L’indice multidimensionale calcolato dall’Istat come misura di “fragilità comunale”, invece, sebbene ancora in fase di sperimentazione, restituisce una fotografia di Varese come di un comune a bassa fragilità comunale.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Maggio 2024
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