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La Liuc chiama a raccolta gli ex-lavoratori della Cantoni di Castellanza: “Raccontatecela”

Il progetto si chiama "Noi della Cantoni" e punta a ricostruire la storia (in un'app) della fabbrica che oggi ospita l'università Cattaneo. Aperto un filo diretto con chi vorrà contribuire

Generico 22 Jan 2024

La LIUC chiama a raccolta gli ex dipendenti del Cotonificio Cantoni per ricostruire la storia di quella che una volta era una grande fabbrica che produceva tessuti e oggi sforna laureati. Il progetto si chiama “Noi della Cantoni”, una serie di iniziative per creare un ponte tra passato e futuro, grazie al sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto, portato avanti da Liuc Heritage Hub.

Insieme all’amministrazione comunale si è dato il via stamattina, venerdì, ad una campagna capillare di raccolta di testimonianze riguardo all’esperienza lavorativa e di vita degli ex dipendenti del Cotonificio Cantoni di Castellanza: il primo atto del progetto Heritage Industria e Territorio, realizzato dall’ateneo castellanzese, con il patrocinio del Comune di Castellanza. La chiusura definitiva del cotonificio risale alla fine degli anni ’80, dunque il target di riferimento sono persone che oggi hanno da 65 anni in su.

Entusiasta l’assessore alla Cultura Davide Tarlazzi: «Il progetto di Liuc si appella alla comunità di chi ha lavorato al cotonificio Cantoni. L’esperienza è guidata da un’equipe di studiosi che ha l’obiettivo di cristallizzare e valorizzare una pagina importante della storia della città. L’evento si inserisce in un anno particolare che intendiamo celebrare e cioè i 200 anni dalla nascita di Eugenio Cantoni, prima generazione dopo il padre a dirigere l’azienda. Questa iniziativa assume un carattere sociologico importante perchè quegli edifici, dove oggi si fa formazione, sono stati un luogo di lavoro e di relazioni che hanno permeato la nostra città fino a qualche decennio fa».

Anche il sindaco Mirella Cerini ha sposato in pieno le finalità del progetto: «Sono almeno due i risvolti interessanti: esistono ancora dei testimoni diretti che possono raccontare un pezzo di storia della città e il fatto che capiti nel 50esimo anniversario di elevazione a città di Castellanza. Il cotonificio Cantoni ha avuto un ruolo importante in questa crescita grazie proprio al lavoro che ha dato a tanti cittadini. Infine va considerato il tema della memoria che nell’era del digitale è importante. Le nuove generazioni potranno accedere a queste informazioni tramite un’app».

Il professor Daniele Pozzi (coordinatore del progetto strategico LIUC
Heritage Hub) spiega come sia nata l’idea: «L’anno scorso abbiamo aperto le porte dell’università al Fai. Sono entrati 1200 visitatori in due giorni. Tra loro c’erano anche alcuni ex-dipendenti della Cantoni che non mettevano piede lì dentro da almeno 40 anni. Il patrimonio della memoria è estremamente fragile ed è destinato a scomparire nel tempo. Per valorizzarlo e conservarlo abbiamo deciso di agire. Grazie alle informazioni che raccoglieremo verrà creata un’app che permetterà un’esperienza di visita e di gioco che renda fruibile quanto raccolto in modo adeguato ai tempi».

Mirella Cerini Davide Tarlazzi Daniele Pozzi

L’iniziativa serve a valorizzare un sito come l’ex-cotonificio che è inserito in uno dei due percorsi voluti dal Consiglio d’Europa che valorizzano l’identità culturale europea: la European route of industriale heritage (Erih).

Sarà per molti un tuffo nel passato. Tutti gli ex dipendenti sono ora chiamati a contribuire al progetto condividendo i propri ricordi. Questa iniziativa, così denominata sulla falsariga del titolo del periodico aziendale del gruppo tessile, ha anche l’ambizione di offrire ai lavoratori anziani un “viaggio nella memoria”, basato sull’esplorazione degli edifici attualmente sede di LIUC. Le “visite” saranno video-registrate e cosituiranno la base per la realizzazione di materiali destinati alla fruizione del pubblico e per ulteriori approfondimenti. Più in generale, il progetto Heritage Industria e Territorio prevede alcune iniziative che puntano a creare un ponte tra passato e futuro, valorizzando la tradizione industriale delle Comunità che si affacciano sulle sponde del fiume
Olona.

Nelle successive fasi del progetto, l’attenzione sarà estesa anche ad altri siti industriali della Valle Olona e verrà indirizzata alle scuole del territorio una proposta di collaborazione per coinvolgere alcune classi nelle ricerche di documenti storici e nell’elaborazione di contenuti che si concretizzerà nella creazione di una APP ludico-educativa.

La sede della Liuc ingloba, anche fisicamente, gli sforzi e i risultati delle precedenti generazioni. Una vicenda importante, che merita di essere raccontata ai giovani: per questo il progetto prevede di coinvolgerli in maniera attiva, in prima persona, accanto alle persone più anziane con il loro bagaglio di ricordi ed esperienze, creando così un ponte tra le generazioni.

L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio intitolato Heritage, Industria e Territorio: con il termine heritage si intende il patrimonio materiale e immateriale che una generazione ha ricevuto dalla precedente e che viene giudicato componente identitaria fondamentale, da trasmettere verso il futuro. Sono un po’ come i cromosomi di una famiglia, di un’impresa, di un Territorio. La raccolta di testimonianze orali che effettueremo nei prossimi mesi si inserisce proprio nella prospettiva di legare Passato, Presente e Futuro di un’area in cui l’esperienza industriale è un tratto distintivo.”

Gli ex dipendenti del Cotonificio Cantoni interessati a partecipare con una testimonianza, possono contattare l’Heritage Hub: heritage@liuc.it – 0331.572.392

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 26 Gennaio 2024
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