Malpensa riparte: dopo la grande crisi Covid riapre il Terminal 2, la base di Easyjet
Dopo tre anni di stop legati all'emergenza, la cerimonia di taglio del nastro del terminal, che è stato anche rinnovato, anche sul piano della sostenibilità. I passeggeri stanno tornando
«Questi tre anni non sono trascorsi invano», dice il sindaco di Milano Giuseppe Sala, aprendo la cerimonia di presentazione del Terminal 2 di Malpensa, che riapre dopo tre anni di stop (conseguenza della crisi dell’aviazione per Covid) e dopo un restyling che ha riguardato diverse sezioni, dai filtri di sicurezza alle aree commerciali.
Grande festa “in arancione”, quella al T2, perché qui ha base Easyjet, la compagnia low cost che – tra l’altro – proprio dal T2 di Malpensa ha iniziato la sua avventura in Italia 25 anni fa, marzo 1998. «Dal maggio 1998 a oggi abbiamo trasportato 90 milioni di passeggeri da e per questo aeroporto, a conferma del continuo impegno della compagnia sull’Italia e sulla Lombardia in particolare» dice Lorenzo Lagorio, country manager della compagnia arancione.
«Quest’estate prevediamo di far transitare al Terminal 2 quasi 5 milioni di passeggeri per quello che sarà a tutti gli effetti un ritorno ai livelli pre-pandemia. Con 23 aerei basati, oltre 60 destinazioni e un team di circa 900 persone, Milano Malpensa è la principale base di easyJet nell’Europa continentale». Il terminal 2 è preferito anche dai viaggiatori, per «la semplicità e rapidità» dei percorsi d’imbarco.
A tre anni e più dallo scoppio del Covid (che comportò a fine giugno 2020 lo stop al Terminal 2, per contrazione del traffico e poi per risparmio finanziario) le prospettive sono più positive: «Probabilmente maggio sarà, preso singolarmente, il primo mese in positivo dal 2019» aggiunge Armando Brunini, ceo di Sea. Una ripresa che passa dal low cost ma anche dagli altri segmenti: «Il lungo raggio sta avendo un rimbalzo più marcato di quanto ci aspettavamo, +40%».
Malpensa T2: il terminal “vintage” ma più efficiente
Un terminal che ha ancora un po’ un gusto «vintage», è vero, ma che è profondamente rinnovato. «Il tempo – ha detto appunto il sindaco Sala – non è trascorso invano. Questo terminal sarà diverso, per il grande passo avanti in termini di sostenibilità energetica, per i check in efficienti e più rapidi».
Nello specifico al check-in sono presenti 21 postazioni self bag drop, macchinari che permettono ai viaggiatori di imbarcare i bagagli in stiva in autonomia. L’area dei controlli di sicurezza è stata completamente ristrutturata, il nuovo layout più funzionale mette a disposizione del passeggero 9 nuove linee automatizzate di ultima generazione che diminuiscono i tempi di controllo e attesa dei passeggeri. Inoltre, sarà disponibile al passaggio del Fast Track, una macchina EDS-CB (Explosives Detection Systems for Cabin Baggage) che grazie ad una tecnologia TAC permette di effettuare i controlli senza separare dal bagaglio a mano gli apparati elettronici e i liquidi, migliorando ulteriormente l’esperienza di viaggio.
Particolare attenzione è stata dedicata al comfort dei passeggeri anche attraverso la rinnovata offerta commerciale: un duty free shop completamente nuovo di 1.500 mq e una presenza di ristorazione con tante formule innovative e alcune anteprime nazionali.
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico si è intervenuti sugli impianti di trasporto persone, con l’installazione di nuovi e più efficienti marciapiedi mobili, scale mobili ed ascensori in diversi punti dell’aerostazione. Alcuni ambienti, tra cui il corridoio arrivi, sono sati ristrutturati con una particolare attenzione al miglioramento dell’isolamento termico e delle prestazioni energetiche. La nuova centrale di condizionamento di ultima generazione consentirà una riduzione del 15% dell’energia impiegata per il condizionamento ed una riduzione delle emissioni di CO2 dell’8% circa.
Il rapporto con il territorio
«Questa è la sosteniabilità che vogliamo noi, che si coniuga con lo sviluppo, non le follie che certa Europa vorrebbe imporci» aggiunge, un po’ polemico, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. «Questo grande aeroporto riesce sempre a superare tutte le difficoltà che vengono frapposte: ha superato le scelte non sempre felici dei governi passati, ha superato la pandemia. Nonostante i tanti tentativi, Malpensa vola sempre in alto».
Il Terminal 2 si trova – fisicamente – nel territorio del Comune di Somma Lombardo, «che ospita dal 1910 le attività di volo» ricorda il sindaco Stefano Bellaria. «Aeroporto di Milano quindi ma anche di Somma e di altri otto Comuni». È stato franco, Bellaria, nel ribadire la richiesta di un aeroporto aperto al territorio e alle sue esigenze: rinnovato il T2, «ci piacerebbe fosse rinnovato anche nel rapporto con il territorio, nel rapporto anche con chi rende pulsante l’aeroporto, i lavoratori» (operai, personale navigante, ma anche centinaia di uomini delle forze dell’ordine, ricordati dal prefetto Salvatore Pasquariello).
E se all’esterno c’era anche un presidio di protesta di ambientalisti e sindacati di base, Bellaria ha ricordato che i Comuni e i sindaci hanno mediato già per «un accordo sofferto per consentire lo sviluppo dell’aeroporto», con il via libera al MasterPlan che prevede anche una espansione dello scalo verso Lonate Pozzolo. A fronte del sacrificio, i sindaci chiedono che sia rispettato «quanto contemplato» dagli accordi.
Dal canto suo il presidente di Enac Pierluigi Di Palma ha invece posto un accenno diverso, parlando di «una compatibilità che abbiamo dimostrato esserci».
Il 31 maggio si parte davvero
Dopo la cerimonia ufficiale di oggi, martedì 30, il terminal 2 riparte davvero mercoledì 31 maggio.
Solo nella giornata di riapertura saranno oltre 20 mila i passeggeri easyJet che transiteranno dal Terminal 2 in viaggio da e per le destinazioni più amate in Italia e in Europa Easyjet prevede di trasportare un totale di quasi 5 milioni di passeggeri verso oltre 60 destinazioni, arrivando a basare 23 aerei presso il proprio principale hub in Europa Continentale.
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