Bolletta triplicata, imprenditore varesino deve pagare 2,5 milioni. Il prefetto scrive al Governo: “Situazione preoccupante”
Dal tavolo di confronto in Prefettura emerge una grande preoccupazione perché c'è il rischio di fermare le imprese e creare migliaia di disoccupati anche in provincia di Varese
Il grido di allarme dell’imprenditoria varesina per i prezzi dell’energia letteralmente impazziti non lascia indifferente il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, che questa mattina ha invitato tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e delle professioni, del commercio e dell’artigianato ma anche i sindacati dei lavoratori, ad un confronto a Villa Recalcati.
«Un’iniziativa – ha detto il prefetto – che nasce dalla diffusa preoccupazione per le problematiche legate all’aumento di prezzo dell’energia e dai suoi risvolti economici, sociali ma anche di sicurezza. Ho incontrato recentemente il titolare di una fonderia che, oltre all’impatto economico e finanziario che si sta ripercuotendo sulle aziende manifatturiere e in particolare su quelle “energivore”, mi ha manifestato gravissime preoccupazioni per la sicurezza degli impianti: aziende come le fonderie e altre che lavorano a ciclo continuo non possono essere fermate senza gravi ripercussioni sulla sicurezza degli impianti e, in caso di distacco della corrente, occorre garantire che non si verifichino eventi, come scoppi, esplosioni o incendi che potrebbero compromettere la sicurezza pubblica».
Il caso dell’imprenditore citato dal prefetto è emblematico: il costo dell’energia nel 2021 era per la sua azienda di circa 960mila euro. Nel 2022, a fronte di un minor utilizzo di energia, la bolletta è salita a 2 milioni e 428mila euro, con un incremento totale del 337,5%.
Un tema, quello dell’energia, che è diventato centrale non solo per le grandi imprese energivore, ma che a cascata rischia di travolgere tutto, dalle imprese delle filiere produttive all’indotto, dai prezzi al consumi all’occupazione.
All’incontro erano presenti la Camera di Commercio, Confindustria Varese, le associazioni di categoria dell’artigianato, del commercio e delle professioni legate alle aziende manifatturiere, rappresentanti del sistema bancario e i sindacati dei lavoratori.
Il presidente della Provincia Emanuele Antonelli ha ricordato come il prezzo dell’energia alle stelle riguarderà presto la vita quotidiana di tutti, non solo per le bollette domestiche ma anche per i costi che si riverberano su tutti gli ambiti della vita: «Per fare solo un esempio, per la spesa energetica degli edifici scolastici, che sono di competenza della Provincia, pagavamo 5 milioni prima del Covid, saliti a 8 con la pandemia e che ora sono diventati 16 se non 18 milioni. Tutte risorse che verranno a mancare per altri servizi erogati ai cittadini».
Fabio Lunghi, presidente della camera di Commercio di Varese, ha dato ulteriori elementi per fare il quadro della gravità della situazione: «Se prima la spesa per l’energia incideva dal 5 al 6% sul fatturato, ora siamo al 25% e le imprese rischiano di saltare, perché viene a mancare il flusso di cassa».
Una situazione paradossale, «perché – come ha detto il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi – le aziende sono piene di ordini ma devono chiudere perché non è più economico produrre se il costo dell’energia ti aumenta da 250mila eruo a un milione e mezzo, e cito un esempio reale».
E se le aziende chiudono, si disegna uno scenario disastroso: «Se non si interverrà con misure di sostegno in Italia sono a rischio 300mila aziende, il che significa tre milioni di disoccupati, 10 milioni di nuovi poveri. E’ una questione di sicurezza nazionale».
«C’è grande preoccupazione – ha confermato Stefania Filetti, segretario generale della Cgil di Varese – Ci aspettiamo una situazione molto grave, e non domani, ma adesso, perché gli effetti di questa crisi li vedremo a breve. Migliaia di lavoratori rischiano la povertà quasi immediata, perché se la cassa integrazione arriva al 50% dello stipendio come si fa a vivere fronte dell’inflazione e dei costi che crescono a dismisura?».
Il prefetto si è impegnato a far arrivare la preoccupazione di imprenditori e sindacati varesini al Governo, a cui invierà un documento con i dati e le richieste emersi durante l’incontro.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.