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Dimissioni alla Rsa Moroni, la preoccupazione di Castellanza nel Cuore e la risposta del cda

Dopo che nelle scorse settimane si sono dimessi alcuni infermieri e di alcuni medici responsabili è la fondazione a spiegare, nei limiti della privacy, cosa sta accadendo

Fondazione Moroni

«Le recenti dimissioni di Personale Sanitario dalla Nostra Casa di Riposo Rsa Moroni, accompagnate da assenza di riscontri chiarificatori, preoccupano». A dirlo è Alessandro Milone, presidente dell’associazione “Castellanza Nel Cuore” in una lettera agli organi di stampa nella quale chiede chiarimenti su quanto sta avvenendo nella casa di riposo dei castellanzesi.

«Noi di Castellanza Nel Cuore da giorni, rispetto alla Casa di Riposo, riceviamo segnalazioni poco rassicuranti.
Il servizio ai nostri anziani deve essere assicurato e garantito, ma la mancanza di informazioni e motivazioni accentuano le preoccupazioni degli ospiti della struttura e dei loro familiari».

Sotto accusa, secondo l’associazione, c’è «il silenzio del Sindaco e della sua Amministrazione in merito agli accadimenti della Casa di Riposo lasciano perplessi e l’ormai abituale mancanza di disponibilità all’informazione e alla trasparenza non aiuta a rassicurare in merito a sviluppi futuri La mancanza di chiarezza genera il sospetto di strategie finalizzate a privatizzazioni e a rischi speculativi».

Il Sindaco, in campagna elettorale, aveva messo la Casa di Riposo al centro di attenzioni, ricorda Milone: «All’area Ex Camilliani aveva attribuito lo sviluppo di un polo socio sanitario con la collocazione della Casa di Comunità (poliambulatorio) prevista dalla nuova riforma sanitaria regionale. La mancanza di aggiornamenti al riguardo, non permette di capire se nel frattempo ci siano stati degli sviluppi e, nel caso, quali; anche perché la Regione ha programmato la realizzazione della Casa di Comunità, non agli ex Camilliani, ma nell’ex Centro Audio-fonologico in viale Don Minzoni».

Castellanza Nel Cuore chiede al Sindaco e all’Amministrazione Comunale, «di essere vicina e a supporto del CDA della Rsa Moroni e di attivarsi a produrre chiarimenti istituzionali immediati in merito a progettualità future; mentre alla forza di opposizione di Centro Destra chiede di attivarsi per rivendicare un confronto, noi lo faremo con la presenza nel nostro rappresentante in Consiglio Comunale Mino Caputo».

Dall’amministrazione è l’assessore ai Servizi Sociali Cristina Borroni a rispondere: «Nessuna privatizzazione, nessun rischio di speculazioni. La casa di riposo Moroni è un bene che la nostra amministrazione ha sempre tutelato. Respingiamo ogni illazione in merito. Riguardo al progetto Casa di Comunità ai Camilliani è la Regione a scegliere tramite Ats. Noi abbiamo proposto quell’area ma non possiamo decidere dove collocare questo tipo di strutture. La Regione predilige edifici di proprietà come il centro di via don Minzoni, anche se va ristrutturato. Per quanto riguarda il progetto della Rsa Moroni sui Camilliani abbiamo sempre specificato che si trattava di una nuova costruzione e non dell’edificio già esistente».

La presidente del Cda della Fondazione Moroni Maria Cottino, risponde con una nota stampa che riportiamo

A seguito di notizie che in questi giorni stanno comparendo sulla stampa, intendiamo precisare quanto avvenuto recentemente al fine di rassicurare utenti, famiglie, lavoratori e cittadinanza in merito alla situazione della Fondazione Moroni.
La sera di venerdì 12 agosto sono giunte alla Fondazione Moroni per via telematica, trasmesse dall’ INPS, le dimissioni della responsabile sanitaria e dei coordinatori responsabili di area sanitaria-assistenziale e di area educativo- riabilitativa. Il giorno successivo giungeva per PEC la comunicazione di interruzione del rapporto di libera professione di due medici, a contratto presso la Fondazione. Nei modi e nei tempi scelti queste dimissioni, che non erano state annunciate, non lasciavano spazio, a giudizio unanime del CdA, a possibili mediazioni.

Appena possibile il CdA è stato convocato in seduta urgente. Nell’occasione è giunta una lettera dei dimissionari – per loro stessa richiesta riservata – che portava le loro motivazioni. A tale lettera il CdA ha dato immediata risposta prendendo atto con rispetto della loro scelta.

La notizia si è rapidamente diffusa all’interno della Fondazione, creando comprensibile preoccupazione e disorientamento fra gli ospiti della RSA e i loro familiari, e fra gli utenti dei vari servizi, che vengono a perdere in maniera improvvisa dei punti di riferimento. Si tratta infatti di validi professionisti che operano in Fondazione da anni, e che certamente hanno contribuito a fare della “Casa di Riposo” la realtà multiservizi che oggi è.

Queste dimissioni, che rientrano nel diritto e nella responsabilità di chi le presenta, certamente impongono di attivarsi al massimo per dare continuità ai servizi della Fondazione, con la qualità che li ha sempre contraddistinti. La valida organizzazione degli stessi e l’impegno di chi vi lavora sono già una garanzia.

Per la riservatezza che amministratori e personale devono avere nei riguardi degli affari interni alla Fondazione, come recita il Codice Etico cui tutti sono tenuti, e per la riservatezza chiesta dai dimissionari stessi, non è possibile in questa sede entrare nel merito delle loro motivazioni. Si può solo dire che questo CdA si è affacciato alla realtà della Fondazione da pochi mesi, ma da subito ha dovuto affrontare il problema della dimissione di un numero significativo di infermieri, presentate prima ancora dell’insediamento. Anche in quell’occasione è stata garantita con l’impegno di tutti la continuità e la qualità dei servizi. Dopo questo episodio il CdA ha preso atto di problematiche interne presenti da diversi anni, alle quali si sono aggiunte le difficoltà che patiscono tutti gli operatori di area sanitaria e socio-sanitaria: il grande stress legato alla pandemia (e non ancora del tutto risolto), e la difficoltà di reperimento di figure professionali con aggravio di lavoro e di fatica per chi opera in queste realtà.

Per accogliere le preoccupazioni di tutti e rassicurare su ciò che si sta facendo per superare questo difficile momento è stato convocato in data 5 settembre un incontro con i familiari degli ospiti, nel quale sono stati esposti i fatti e si è parlato delle azioni già intraprese da Direzione e CdA. Già in precedenza era stata decisa per rinforzare il gruppo l’assunzione di una geriatra a tempo pieno; la dottoressa ha già iniziato ad operare in Fondazione. Altri medici di esperienza in campo geriatrico si sono resi disponibili e sono in corso le trattative.

Sul piano infermieristico da mesi si lavora per il reperimento di professionisti, anche con ricerche all’estero che dovrebbero andare in porto a breve. Due infermiere sono appena state assunte, e altre figure arriveranno appena definiti gli aspetti burocratico/amministrativi. Sono in corso valutazioni e colloqui con educatori e fisioterapisti.

Non vi è dubbio che un cambiamento di questa portata richiederà un tempo di riadattamento, vi è però la certezza che, nel momento in cui i dimissionari termineranno il dovuto periodo di preavviso, sarà garantita una valida continuità delle attività della Fondazione.

Redazione
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Pubblicato il 20 Settembre 2022
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