«Uno per tutti e tutti per ventiquattro!» Nel fine settimana a Saronno si è tenuta la grandiosa staffetta 1×24 in cui, sulla pista di atletica del palazzetto, molteplici squadre di runners si sono cimentate nella gara mettendo in pista un podista all’ora per ventiquattro ore. E anche i Runners Legnano, contrassegnati dal pettorale numero 41, si sono presentati ai cancelli del tempio dello sport pronti per la gloria. Edificato il gazebo d’ordinanza con sventolio di bandieroni e pianificato l’ordine di partenza dei “gladiatori”, l’indomita compagine legnanese è scesa nell’arena per gareggiare munita “dell’artiglieria pesante”.

Ventiquattro atleti di prima qualità hanno affrontato fatica, caldo, sole, zanzare, la notte e l’alba falcando il tartan con determinazione ed audacia, belli come il sole ed anche come la luna, posto che molti eroi hanno corso in piena notte. Tutti e 24 i runners sono diventati uno solo (che correva portandosi sulle spalle le speranze dei propri “colleghi”) e tutti si sono spalleggiati e spronati per affrontare la competizione, che richiedeva grande tenacia e motivazione, dato che in genere correre per ore sulla stessa ruota è appannaggio di talune specie animali rispetto alle quali l’uomo (con qualche eccezione) si è generalmente evoluto. La squadra si è piazzata all’undicesimo posto del ranking ma è salita sul podio, al gradino più alto, nei cuori di chi correva, percependo la forza del gruppo, e di chi tifava solo per amore.

«Gli amici del Gap di Saronno hanno costruito una gara stupenda, che ha richiamato molti sportivi riecheggiando uno spirito competitivo che pareva spodestato dalla recente pandemia ed ha consentito agli atleti di riprovare sensazioni che sembravano dimenticate, come quella di sfidarsi tutti insieme appassionatamente  – racconta Mirta Marando – La vitalità del neocostituito villaggio di gazebo nel palazzetto non è mutata tra il giorno e la notte e, pur di starsi vicini, molti atleti hanno dormito sulle sdraio della Barbie, retaggio di qualche grigliata lontana (o di campeggi oratoriali dei primi anni 80). Insomma: grazie, grazie e grazie per 24 ore di fila! Ci rivediamo di sicuro l’anno prossimo, che magari con la tecnologia si riuscirà a far durare il giorno 25 ore e potrà correre un atleta in più. Si, ma solo nei giorni festivi! Evviva!»