Puzze in Valle Olona, Perstorp chiede tre mesi per adeguarsi ma deciderà la Conferenza dei Servizi
L'azienda svedese produce un composto chimico che da anni crea molestie olfattive in tutta la zona. Dopo che il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso deve adeguare gli scarichi di aldeidi a 2 mg/l. Cattaneo: "Vedremo se concederli"
C5H10O2 ovvero Bis-Mpa, acido dimetilpropanoico. È questa la sostanza prodotta dalla Perstorp di Castellanza che è al centro del problema delle puzze in Valle Olona. Una sostanza che ha molti usi in diversi ambiti, da quello alimentare a quello tecnologico (vernici riflettenti). Per la multinazionale svedese è un prodotto importantissimo del quale detiene una quota di mercato che si aggira attorno al 30% della produzione mondiale e il sito di Castellanza è considerato fondamentale.
Per i cittadini di Castellanza, Olgiate e Marnate è la condanna a tenere le finestre chiuse anche d’estate per non sentire l’odore che provoca quando le aldeidi finiscono nei condotti fognari, mischiandosi ad altre sostanze organiche che sprigionano un fetore insopportabile.
Il fetore da marzo, cioè da quando il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Perstorp che chiedeva di continuare a scaricare in deroga, è sicuramente diminuito ma non eliminato del tutto. Dal giorno in cui è stata emessa la sentenza, infatti, la concentrazione di aldeidi negli scarichi dell’azienda è diminuita da 70 milligrammi/litro a poco meno di 5 milligrammi/litro ma non basta.
«Il limite stabilito è di 2 milligrammi/litro – ha ribadito oggi, giovedì, l’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo nel corso del tavolo tecnico di aggiornamento coi sindaci e i tecnici – ma l’obiettivo è quello di eliminare le puzze entro la fine del 2022. Lavoriamo per questo e sappiamo che il problema non sono solo le aldeidi ma anche altri composti organici». La Perstorp ha chiesto 6 mesi di tempo per effettuare una serie di interventi sul sito castellanzese e una finestra di tolleranza fino a 5 milligrammi/litro per i prossimi tre mesi.
Saranno gli attori della conferenza dei servizi (Provincia, sindaci, Regione, Arpa, Ato) a valutare la proposta che l’azienda porterà al tavolo: «La decisione si baserà sui dati che chiederemo a Perstorp e sulla risposta che darà alla nostra richiesta di posizionare dei nasi elettronici prima e dopo il processo chimico all’interno dell’impianto – prosegue Cattaneo -. Abbiamo fissato un incontro il 30 maggio ma ne servirà, probabilmente, un altro». Cattaneo ha sottolineato che l’intenzione non è quella di far chiudere l’impianto che dà lavoro a 30 persone ma di arrivare ad una convivenza con la cittadinanza, senza molestie olfattive.
I sindaci restano sul chi va là con la pressione dei cittadini e dei comitati da una parte e la necessità di dare del tempo ad un’azienda che ha già speso 500 mila euro per ridurre gli odori e ha dimezzato la produzione del Bis-Mpa per rispettare la sentenza del Consiglio di Stato: «Continuiamo a vigilare e a fare pressione su Perstorp perchè vogliamo risolvere il problema definitivamente – ha detto la sindaca di Castellanza Mirella Cerini -. L’altra sera in piazza a Castegnate si sentiva ancora la puzza e questo significa che probabilmente non basta diminuire la concentrazione di aldeidi ma è necessario fare ulteriori azioni che solo la Perstorp può mettere in atto».
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