Le proteste dei taxisti a Malpensa, tra abusivi e ambienti degradati
I conducenti delle auto bianche tornano a segnalare la presenza di abusivi, italiani e stranieri. Ma lamentano anche le condizioni dei locali di attesa e servizi
Torna un po’ di traffico passeggeri a Malpensa e torna anche il malumore dei taxisti per il mancato rispetto delle regole (e non solo).
In primo piano il tema ormai di lungo corso degli abusivi, conducenti che si presentano in aeroporto a caricare senza averne titolo, a volte completamente privi di qualsiasi licenza di trasporto.
«Fino a che c’era movimento davano fastidio, ma in qualche modo almeno si mangiava tutti» ci spiegava durante il lockdown autunnale. «Ma adesso, che i movimenti sono pochi, non c’è proprio più lavoro e vedere gli abusivi fa irritare» (la parola usata è un po’ più forte, ndr).
Il fenomeno non si è mai attenuato, anche durante i lockdown i taxisti denunciavano la presenza di abusivi che si presentavano in aeroporto. «Ci sono italiani e stranieri». Gli italiani “lavorano” ancora in modo tradizionale, avvicinandosi ai viaggiatori un po’ smarriti e “agganciandoli” prima che vengano a contatto con i taxisti in regola.
Diverso il caso degli stranieri, che approfittano della conoscenza di lingue particolarmente presenti tra i viaggiatori (come il cinese) oppure usano apposite app straniere, che rendono anche difficile dimostrare l’eventuale irregolarità del trasporto (il viaggiatore straniero spesso non parlano italiano e gli abusivi si spacciano per parenti, non c’è neppure passaggio di contanti).
«Il paradosso è che poi quando scattano i controlli spesso si finiscono a controllare più i taxi perché gli abusivi si dileguano» osserva con un filo di ironia Giuseppe De Bernardi Martignoni, taxista a Malpensa ma anche consigliere provinciale, che da ex assessore alla sicurezza sottolinea anche i rischi di eventuali episodi di “attriti” violenti tra conducenti delle auto bianche e abusivi o tra gli stessi abusivi (ce ne sono stati).
Martignoni si fa portatore anche di un’altra criticità segnalata dai taxisti: «Le condizioni del locale dei bagni e degli spazi di attesa sono indecorose». In parte per vandalismi, in parte per il generale degrado dell’edificio nel parcheggio di attesa dei taxisti, detto “il polmone”.
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