Nel ventre della montagna con il CAI di Gallarate
Il Gruppo Grotte del CAI di Gallarate organizza la 33° edizione del “Corso di introduzione alla speleologia” per conoscere le meraviglie ipogee
La nuova edizione del “Corso di introduzione alla speleologia” organizzato dal Gruppo Grotte del CAI di Gallarate prenderà il via giovedì 9 settembre 2021. Il corso di presenta come un’eccellente occasione per gli amanti della natura incontaminata: avventure, emozioni e molto altro attendono chi scenderà nel ventre della montagna.
“Seguire un corso di questo tipo è la porta di ingresso per una attività unica nel suo genere; la speleologia (scienza che studia i fenomeni carsici) non è solo sport ma soprattutto scienza ed avventura in quanto è un’attività che riserva la possibilità di vivere pienamente l’esplorazione di nuove cavità“. Questo l’obiettivo principale della iniziativa
I corsi sono tenuti dagli istruttori della Scuola Nazionale di Speleologia e si articolano attraverso una serie di incontri serali in aula. In questa sede verranno trattati argomenti quali geologia, carsismo, meteorologia, idrologia ipogea e molto altro. Dei filmati verranno proiettati per rendere ogni singola lezione ancora più interessante e coinvolgente, al fine di poter comprendere come opera Madre Natura ogni giorno, silenziosamente, sotto i nostri piedi.
Il corso avrà la durata di circa un mese e mezzo, ed alternando esercitazioni teoriche e pratiche (prima in palestra e poi finalmente con il “battesimo” in grotta) avrà lo scopo di fornire le giuste informazioni tecniche e scientifiche necessarie per svolgere tale attività in tutta sicurezza e con le adeguate cognizioni.
“Della speleologia – spiegano al CAI di Gallarate – si parla solo nelle cronache, quando capita qualche inconveniente, dando l’impressione di un’attività sportiva riservata per pochi o per gente con qualche rotella fuori posto. In realtà non è così: è un’attività aperta a tutti. Infatti la sua prerogativa è la ricerca di nuove grotte e la continuazione o il collegamento di quelle esistenti. La speleologia dà la vera possibilità di scoprire luoghi assolutamente sconosciuti. Basti pensare che nella nostra zona l’attività, concentrata principalmente sul Monte Campo dei Fiori, svolta in questi anni ha restituito agli speleologi solo una minima parte di quello che si presume invece esserci realmente”.
Naturalmente esiste anche l’aspetto “poetico” di quest’attività, indubbiamente un contatto estremo con la natura, una sorta di ritorno prenatale a Madre Terra, il fascino di gustare l’ambiente non in un colpo solo, come avviene normalmente all’esterno ma metro dopo metro; saloni enormi, gallerie e canyon scavati dal millenario passaggio dell’acqua, acqua che scorre in torrenti o mirabili cascate, veli concrezionali bianchissimi che sembrano cascate congelate dal tempo, mirabili concrezioni che trasformano l’ambiente in un giardino fiorito, fossili di conchiglie, coralli incastonati nella roccia; e poi un modo diverso di stare insieme di fare gruppo, il condividere con i compagni d’avventura delle esperienze uniche e molto altro ancora.
Ma la speleologia non è solo grotte naturali, infatti si sono formati e fanno parte del gruppo CAI di Gallarate anche i ragazzi di UNEX Project, i quali si occupano di speleologia in ambienti artificiali, indagando dal punto di vista storico (e non solo) le strutture sotterranee realizzate dall’uomo quali bunker risalenti alle due Grandi Guerre, miniere, pozzi, cisterne e tanto altro ancora.
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