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Rho proporrà l’onorificenza civica ad Antonietta Romano Bramo, la partigiana Fiamma

Alla presentazione del suo diario, ANPI ha lanciato la proposta subito accolta dall’Amministrazione

Generico 14 Apr 2025

Alla presentazione del libro “Fiamma partigiana all’Alfa Romeo. Il diario di Antonietta Romano e la Resistenza al Portello” scritto da Valter Molinaro, sabato 12 aprile, il presidente di ANPI Rho Mario Anzani ha lanciato al Sindaco Andrea Orlandi la proposta di suggerire l’onorificenza civica alla dipendente dell’Alfa Romeo, attiva da giovanissima nelle fila della Resistenza e poi, dal 1969 al 1976, insegnante alle scuole Medaglie d’oro. Il primo cittadino ha subito accolto la proposta e l’Amministrazione la formulerà in modo ufficiale, in vista della cerimonia del prossimo 2 giugno. Il ricordo di Antonietta Romano si è declinato in un duplice modo la scorsa settimana. E’ stata inaugurata la mattina del 10 aprile nella Sala Colonne di Villa Burba la mostra “Alfa Romeo. Fabbrica, lavoro, fascismo e Resistenza al Portello” a cura di Valter Molinaro, ideata con il supporto di ANPI Provinciale Milano e organizzata da ANPI Rho. Una raccolta di fotografie e documenti che descrivono il lavoro all’Alfa Romeo a Milano dal 1910 al 1945, dove la Resistenza era profondamente radicata. Mario Anzani, presidente di Anpi Rho, ha riassunto i tre motivi alla base della mostra: «Voler rimarcare il ruolo fondamentale che la classe operaia ha svolto nella lotta di Liberazione nel 1943 e 1944: molti vennero arrestati e furono deportati nei campi di sterminio. Ricordare le migliaia di lavoratori rhodensi che hanno lavorato all’Alfa, orgogliosi di farlo, perché prima di essere smantellata, la fabbrica è stata un vanto dell’industria italiana nel mondo. Raccontare la storia della partigiana Fiamma, Antonietta Romano Bramo, che ha svolto il ruolo di staffetta e, dopo la Liberazione, pur avendo una carriera avviata all’Alfa nel 1969 ha scelto di licenziarsi per intraprendere l’insegnamento nelle scuole. Ha insegnato matematica e scienze alla Scuola Media Medaglie d’oro di Rho. Il suo nome è ricordato al Famedio di Milano».

All’inaugurazione sono intervenuti il Sindaco Andrea OrlandiValter Molinaro, curatore della mostra; Carlo Agazzi, presidente del Gruppo Seniores d’Azienda Alfa Romeo, presente con altri consiglieri; Mauro Tosi, presidente dell’Associazione Nuovo Rinascimento. Presenti le forze dell’ordine cittadine. Sabato 12 aprile, nella Sala Convegni di Villa Burba, sono stati presentati sia la mostra sia il libro “Fiamma partigiana all’Alfa Romeo. Il diario di Antonietta Romano e la Resistenza al Portello” scritto da Valter Molinaro. L’evento, presentato dalla giornalista Angela Grassi, ha visto coinvolti Valter Molinaro, Mario Anzani, Mauro Tosi, il Sindaco Andrea Orlandi e Primo Minelli, presidente provinciale di ANPI MILANO. La storia di Antonietta Romano segna il passaggio dalla ragazza cresciuta sotto il fascismo, che nel diario scrive “Amavo Dio, il re e Mussolini”, alla giovane che prende coscienza dell’inadeguatezza del regime mentre lavora all’Alfa Romeo al Portello di Milano. A 17 anni la scelta di diventare staffetta partigiana con il nome di Fiamma. Dopo questo mutamento di visuale Antonietta sarà sempre fedele a sé stessa. La sua scala di valori era molto solida: credeva nel ruolo della Resistenza al punto da difenderlo con tenacia durante una trasmissione televisiva in cui si evidenziava l’attività degli Alleati nella lotta di Liberazione. Dopo il 25 aprile aveva sognato “una civiltà nuova, una gente nuova, una Patria che sia, dopo tante peripezie, nuova, grande e dignitosa”.  Nel 1969, pur avendo davanti una solida carriera all’Alfa, scelse di servire il bene comune nell’insegnamento, a contatto con le nuove generazioni.

Alla presentazione del libro, Mario Anzani ha evidenziato «l’accortezza e saggezza del curatore che permette di valorizzare il ruolo che la classe operaia ha svolto nella Resistenza e il prezzo pagato da molti operai che contrastarono il fascismo. Il libro rende anche omaggio a un pezzo di storia locale, perché migliaia di rhodensi lavorarono sia al Portello sia ad Arese e l’orgoglio degli alfisti è ancora evidente». Anzani ha ricordato, tra loro, Vladimiro Zemignan, morto nel 2024 a 98 anni; Gino Cavicchioli e Roberto Pravettoni. Quindi ha avanzato la proposta di una onorificenza alla memoria di Antonietta Romano per iniziativa diretta del Sindaco. Andrea Orlandi ha subito accettato. Valter Molinaro, mostrando interessanti immagini storiche, ha raccontato l’intera storia dell’Alfa Romeo, evidenziando come nel 1983 già fossero pronte per la produzione l’Alfetta ibrida ed elettrica poi stoppate da Fiat nel 1986 nella convinzione che “non avrebbero avuto futuro”. Lui faceva parte dei cento lavoratori del Centro Ricerche da allora smembrato. Con cura ha ricordato la nascita dell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili dal 1906, l’arrivo dell’ingegner Nicola Romeo nel 1915, le commesse militari per la produzione bellica, il marchio con il Biscione, la forza delle maestranze quando “Milano era capitale delle auto con 22 fabbriche e i veicoli venivano assemblati a mano, montati uno per uno”. Così ha raccontato Molinaro: «Già nel 1920 i dipendenti Alfa erano considerati ribelli, per le occupazioni del biennio rosso. Con l’arrivo del Duce, che si lamentava di piccole parti delle auto di provenienza straniera che considerava “esotismi”, Romeo rispose “questa macchina è tutta del genio italiano”. Mussolini lo riconobbe e impose assunzioni scelte dai gerarchi. Nel 1944 l’Alfa al Portello, che nei suoi cunicoli sotterranei dava rifugio anche ai milanesi, venne bombardata. Lo sciopero del 1944 portò a 23 deportazioni, come in altre fabbriche».

Mauro Tosi, presidente di Nuovo Rinascimento, ha ricordato Antonietta Romano come professoressa Bramo alle scuole Medaglie d’Oro: «Insegnò qui sette anni, ho scoperto solo nel 2020 della sua azione partigiana, quando ricevette l’Ambrogino d’Oro. Non parlò mai con noi ragazzi di questo suo impegno, era dotata di incredibile umiltà, un sorriso contagioso e una grande capacità di ascolto. Ci invitava a ragionare con la nostra testa e ricordava che poter studiare è una fortuna enorme. Con lei passavamo l’intervallo a chiacchierare ed è stata direttrice del giornalino della scuola “Forza Ragazzi!”. Una educatrice davvero coerente con i suoi valori».

Primo Minelli, presidente provinciale di ANPI, ha evidenziato «il protagonismo operaio, in un mondo del lavoro in cui ruotavano intellettuali e professionisti”: “Dagli scioperi iniziò la Resistenza di massa, gli operai formarono i nuclei da cui presero forma le forze partigiane, segnati da angherie terribili e una repressione che fa inorridire. A Milano, in corso XXII Marzo c’era uno scantinato in cui le staffette si rifornivano di documenti da consegnare in città e nelle fabbriche. Immagino che anche Fiamma ci sia passata. Il ruolo delle donne è stato poco riconosciuto, il 25 aprile avremo con noi in piazza Duomo Sandra Gilardelli, oggi centenaria, e la ciclabile di viale Certosa sarà dedicata alle staffette che subirono torture anche peggiori di quelle degli uomini. Questo 25 aprile è dedicato a riconoscere il ruolo delle partigiane e dei partigiani del nostro hinterland, ruolo centrale nella Liberazione. Faremo parlare anche i più piccoli, perché la Resistenza fu una lotta di popolo. Abbiamo bisogno di unità nel quadro preoccupante di oggi. C’è la necessità di collegare quella storia con il futuro, molte parole che oggi ascoltiamo somigliano a quelle di allora, sono velenose e introducono il germe del fascismo. Parole come deportazione, re-immigrazione, nazionalismo.  La parola INDIFFERENZA voluta da Liliana Segre al Binario 21 sia da  monito. Se è tornata la guerra occorre vigilare, perché patrioti sono stati i partigiani, non altri. Occorre vigilare sul potere economico che sovrasta quello politico e incanalare la ribellione nel sistema democratico».

Il sindaco Andrea Orlandi ha condiviso i pensieri di Minelli, accogliendo con favore l’idea dell’onorificenza civica ad Antonietta Romano Bramo, perché in città ci sono e vanno evidenziate tante storie di partigiani che hanno segnato gli anni successivi alla Liberazione invitando a seminare semi di antifascismo, libertà e di pensiero critico. Anzani ha anche proposto una targa nella scuola per ricordare la partigiana Fiamma, il Sindaco ha accolto l’idea chiedendo di favorire al contempo un percorso di memoria con gli studenti.

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Pubblicato il 18 Aprile 2025
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