Cultura dentro al carcere: a Rho la presentazione del libro “Ora d’aria”
L'incontro, che si è tenuto presso La Sala del Camino di villa Burba, ha visto anche la partecipazione di due degli autori del libro
![Generico 03 Feb 2025](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2025/02/generico-03-feb-2025-1813866.610x431.jpg)
«Non cerchiamo di rieducare le persone, ma di fornire per quanto possibile un aiuto, uno strumento», ha affermato Sandro Ranci, volontario dell’Associazione Cuminetti, in apertura dell’incontro “Cultura dentro il carcere. Presentazione dei racconti “Ora d’aria”. L’evento, che si è tenuto ieri presso la Biblioteca di Rho, ha esplorato l’importanza degli spazi culturali nelle strutture carcerarie e il valore della lettura e della scrittura come strumenti di reinserimento e opportunità di rielaborazione del vissuto personale.
I volontari dell’associazione Cuminetti che, proprio in questi giorni hanno ricevuto il premio alla virtù civica “Panettone d’oro”, hanno presentato le attività culturali che svolgono all’interno del carcere di Bollate e il libro “Ora d’aria”, curato dalla scrittrice Silvia Granata e contenente nove racconti realizzati dai detenuti, di cui due (A.N. e M.Z.) erano ieri in sala.
All’interno del carcere di Bollate è presente una biblioteca contenete più di 20mila libri, in cui i detenuti possono trascorrere del tempo. Tutti i mercoledì pomeriggio, inoltre, i volontari organizzano un incontro con uno scrittore o con un personaggio di spicco che possa portare in carcere un po’ di cultura, ma soprattutto l’incontro con il mondo che progredisce. Tra gli ospiti che in questi anni hanno partecipato all’ iniziativa: Alessandro D’Avenia, il Professor Mantovani, la Senatrice Versace e lo scrittore Andrea Vitali.
«Il carcere non è un bel posto, ma non è nemmeno esattamente come ce lo immaginiamo», ha spiegato la volontaria Daniela Scarcella. «La cosa stupefacente è che dopo aver conosciuto queste persone pensi: “Ma sono come me”. Ci sono giorni in cui torno a casa e mi rendo conto che non avrei potuto trascorrere la giornata in un luogo migliore».
“Ora d’aria”, un’esplorazione della complessità umana
“Ora d’aria” non rappresenta soltanto una raccolta di racconti di persone detenute, ma un’esplorazione della complessità della condizione umana. Su centotrenta scritti, Silvia Granata ne ha selezionati nove che hanno dato vita all’opera, già arrivata alla seconda ristampa. Nel libro ci sono storie dai temi più svariati, come il racconto di un viaggio da Brescia a Palermo negli anni ’70, ricordi in cui – in fin dei conti – ognuno di noi può immedesimarsi.
«Il livello di istruzione delle persone che sono in carcere è bassissimo – ha testimoniato A.N., ormai quasi alla fine della sua pena – a un certo punto, però, quest’ultime escono e diventa un problema sociale. La cultura è fondamentale perché, se i carcerati non hanno la possibilità di esprimere con le parole la loro problematica, è anche difficile che arrivino alla consapevolezza del reato commesso».
«C’è una regione molto tecnica per la quale i detenuti scrivono – ha continuato A.N. – il carcere ti dona il tempo, anche se si tratta di un tempo prigioniero, e il dolore, dato dalla costrizione. E tempo e dolore messi insieme fanno poesia».
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