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A Rho: Balzarotti e Grassi ancora testimoni di libertà e democrazia

A Mazzo il commosso ricordo dei due partigiani uccisi nel 1944. Il Sindaco Orlandi: “Anche noi come loro dobbiamo fare la nostra scelta e decidere da che parte stare”

Generico 07 Oct 2024

Garofani rossi per i due partigiani di Mazzo Enzo Balzarotti e Candido Grassi caduti nella lotta della Resistenza nel 1944 e per gli altri partigiani mazzesi. Domenica 6 ottobre 2024 Mazzo ha ricordato i partigiani rhodensi Enzo Balzarotti e Candido Grassi a ottant’anni dal loro sacrificio per la libertà. Con loro sono stati onorati anche gli altri partigiani mazzesi Pietro Grassi, Giuseppe Macchi, Enrico Masina e Ambrogio Sartirana.
Per ognuno sono stati posati dei garofani rossi sulle rispettive tombe da parte dei familiari, un momento toccante che ha fatto emergere quanto il ricordo sia ancora vivo.

Enzo Balzarotti e Candido Grassi furono tra i primi giovani di Rho e del suo circondario ad aderire alle formazioni partigiane sorte per combattere il nazifascismo. Agirono prima sul territorio e poi – dopo che i fascisti avevano individuato i loro nascondigli – sulle colline dell’Oltrepò pavese. Balzarotti cadde in combattimento il 5 settembre 1944, a 32 anni, nelle vicinanze di Broni mentre assaliva una colonna nazifascista. Grassi, mentre partecipava a un’azione partigiana contro il comando del fascio locale, venne catturato il 10 settembre 1944 dalla brigata nera “Pippo Astori” a Rivazza di Montebello e brutalmente strangolato. Aveva 28 anni.

L’evento commemorativo a Rho

L’Amministrazione comunale e la sezione A.N.P.I. di Rho hanno organizzato questo momento commemorativo che dimostra l’importanza della lotta partigiana a Mazzo. Presenti il Sindaco Andrea Orlandi, l’A.N.P.I. Rho con il presidente Mario Anzani, i parenti dei partigiani, Tiziana Pesce figlia di Giovanni Pesce (nome di battaglia “Visone”) e della staffetta Onorina Brambilla (nome di battaglia “Sandra”), le forze dell’ordine, il presidente del consiglio comunale Calogero Mancarella, l’assessore Emiliana Brognoli, i consiglieri comunali Clelia La Palomenta e Vito Galliani oltre ad associazioni e cittadini.

Partecipazione straordinaria quella di Vincenzo Perfetti, detto “Centino”, 97 anni, forse tra le ultime persone ancora in vita che hanno conosciuto Balzarotti e Grassi. Nelle sue parole i ricordi del lavoro contadino e di una Mazzo con poche case, caratterizzata da campi e boschi, dove si nascondevano appunto i partigiani. Dopo la messa nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice celebrata dal parroco don Diego Crivelli, che ha più volte richiamato l’esempio di Enzo e Candido, sono stati distribuiti gli opuscoli predisposti da A.N.P.I. Rho sui due partigiani.

Il Corpo Musicale Cittadino Parrocchiale ha guidato il corteo fino al cimitero di Mazzo, dove i due partigiani sono sepolti uno accanto all’altro. Al termine della deposizione dei garofani, il tenente della Guardia di Finanza Lorenzo Braglia, classe 2000, ha pronunciato ad alta voce “Onore ai caduti” seguito dall’Inno di Mameli.

Anpi

Il presidente A.N.P.I. Rho Mario Anzani ha ricordato lo stretto legame dei due giovani, caduti a 32 e 28 anni, con la comunità mazzese e con l’allora parroco don Pietro Fumagalli: «Hanno avvertito la brutalità e la disumanità insite nel ventennio di dittatura fascista, nella guerra sciaguratamente dichiarata da Mussolini che stava portando l’Italia al disastro, nell’occupazione nazista del nostro Paese. Hanno amato la loro patria e non hanno esitato a combattere per riscattarla dal discredito e dall’ignominia. Per dare a essa un saldo assetto democratico e per riconquistarla alla libertà». Tiziana Pesce, visibilmente commossa, ha ricordato come suo padre abbia descritto la forza della resistenza sul nostro territorio soprattutto nel suo primo libro “Soldati senza uniforme” oltre che in “Senza tregua”.

Il sindaco Andrea Orlandi

«Nella Seconda Guerra Mondiale si toccò il fondo dell’abisso: la barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana per la volontà di dominio, di sopraffazione nazionalista, la supremazia basata sul razzismo – afferma il primo cittadino -. Ma Enzo e Candido hanno fatto la loro scelta, hanno deciso da che parte stare. Anche grazie a loro possiamo affermare che la nostra Repubblica è sorta dalla Resistenza e la nostra Costituzione si è basata sugli stessi principi del loro impegno. Siamo qui per ricordare, ma la memoria comporta assumersi delle responsabilità e delle azioni. Non essere né ciechi, né addormentati, né immemori. Anche noi dobbiamo fare la nostra scelta e decidere da che parte stare: vivere sviluppando il senso della comunità, i sentimenti della solidarietà, della pace, della democrazia, dell’accoglienza per contrapporli all’indifferenza e alla rassegnazione di fronte alla violenza e ai conflitti bellici sempre più numerosi e intensi, dove il diritto umanitario internazionale non trova applicazione. Dobbiamo trasformare questi momenti commemorativi in una forza generatrice ben consapevoli che il razzismo, l’antisemitismo, il nazionalismo aggressivo, la volontà di supremazia, non appartengono al passato, ma sono purtroppo attuali».

Il primo cittadino ha voluto ricordare un altro anniversario: gli ottant’anni di vita dell’A.N.P.I. nata a Roma nel 1944 dal CLN del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista e avvenivano uccisioni e stragi, per poi diventare ente ufficiale il 5 aprile 1945. Un personale ringraziamento lo ha rivolto «al presidente Mario Anzani e a tutta la sezione di Rho per l’impegno civile e la costanza e la perseveranza nel tenere alta la Memoria dei Partigiani». Il sindaco ha ringraziato don Diego Crivelli e anche «i sacerdoti e i Padri Oblati attivi qui durante la Seconda Guerra Mondiale: anch’essi sono stati parte attiva nella lotta di popolo contro il fascismo e il nazismo, che ha realizzato il riscatto dell’Italia dopo le pagine della dittatura e della sua violenza». Quindi ha concluso precisando che, ogni volta che A.N.P.I. Rho prepara un opuscolo, ne mette da parte due copie da consegnare alle sue due figlie quando saranno grandi, «per conoscere la pagina della Resistenza rhodense e per fare Memoria».

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Pubblicato il 09 Ottobre 2024
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