Zona 30 a Mazzo di Rho: pronti per l’attuazione del progetto partecipato
Concluso il percorso seguito dalla società Decisio con al centro il dialogo tra residenti e Amministrazione comunale per una viabilità più sostenibile, presto lavori in partenza
Il progetto di Mazzo 30 sta per diventare realtà con l’obiettivo di rendere la frazione più sicura, sostenibile e vivibile. Il 9 luglio, nel salone parrocchiale sotto la chiesa di Maria Ausiliatrice, si è svolto l’incontro pubblico finale di un percorso avviato nell’ottobre 2023 che ha previsto diverse tappe con i cittadini per ragionare insieme sulla città 30 e le possibili trasformazioni di Mazzo. L’assessora alla Mobilità, Valentina Giro, ha illustrato i temi chiave al centro dell’attenzione: «In primis la sicurezza: qui a Mazzo si sono verificati negli ultimi anni diversi incidenti gravi e mortali, spesso con protagonisti dei giovani. Non deve più succedere. Il secondo elemento è la vivibilità dei quartieri: ridurre la velocità porta benefici per tutti e rende più vivibile la strada e lo spazio pubblico. Questo progetto fa parte di un quadro più ampio di pianificazione della mobilità che stiamo portando avanti per tutta la città, con la revisione del Piano generale del traffico urbano, che vedrà la luce nei prossimi mesi, e il Piano urbano per la mobilità sostenibile che andrà a ridisegnare la mobilità per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico. Questo progetto pilota di zona 30 nasce da una petizione che chiedeva interventi per ridurre la velocità. Abbiamo quindi messo al centro il dialogo con i cittadini per condividere obiettivi e strumenti per poi arrivare a soluzioni concrete da realizzare».
A condurre il percorso Decisio, società di consulenza italo-olandese specializzata sui temi della mobilità sostenibile. Mariapaola Ritrovato, una delle ricercatrici di Decisio, ha ricordato gli incontri dei mesi scorsi, che hanno coinvolto genitori, rappresentanti della scuola, società sportive, parrocchia, associazioni, realtà culturali, commercianti. «Una Zona 30 nasce per equilibrare la gestione dello spazio pubblico, che va ridistribuito tra i diversi utenti che vivono la strada in modo che diventi un luogo per le persone, spazio da vivere e condividere – ha detto – A Mazzo il 53 % delle persone si muove in auto, il 33% con trasporto pubblico locale, il 5% in bici, il 9% a piedi, cosa che conferma il trend autocentrico italiano, con ricadute su inquinamento acustico e dell’aria, incidenti, traffico. I pedoni sono le figure più a rischio. Rallentare la velocità porta meno incidenti gravi, meno morti, meno rumore, una migliore qualità dell’aria, aumento dell’attrattività del commercio». Gli esempi di quartieri di Cuneo e Torino confortano: dopo due anni di Zona 30, nessun incidente. La Fase 1 del lavoro svolto da Decisio ha riguardato un’analisi dei dati: tre incidenti mortali dal 2017 al 2023, 50 incidenti, 28 feriti. Parcheggiare risulta semplice, grazie a duemila posti auto. Gli spostamenti sono per il 10% interni, per il 53% da Mazzo, per il 37% verso Mazzo. Chi vive a Mazzo o ci lavora nel primo incontro ha disegnato su lucidi appoggiati sulle cartine i punti critici e i propri desideri. Risulta prioritario intervenire nelle vie Togliatti e Grossi e in piazza Gandhi. Problemi evidenziati sono il traffico di attraversamento, alta velocità e scarsa sicurezza, infrastrutture pedonali da migliorare. Una Zona 30 potrebbe rendere il quartiere più a misura di persona.
Per l’Ufficio Tecnico del Comune di Rho, il geometra Alessandro Manfredi ha illustrato gli interventi che verranno realizzati a breve: oltre agli attraversamenti protetti su via Togliatti verso la scuola e verso il parco, già realizzati, saranno messi in sicurezza attraversamenti pedonali su via Ospiate, su via Grossi e altri su via Togliatti, con restringimenti di carreggiata, isole salvapedoni, chicane o piattaforme rialzate. Alcuni lavori partiranno a fine luglio, altri in settembre per essere ultimati entro l’inverno.
Tra le vie Grossi e De Gasperi verrà avviato il cantiere per la ciclabile Cambio linea 15 di Città metropolitana, che realizzerà un attraversamento ciclopedonale rialzato in ingresso verso Mazzo. «Quello – ha precisato l’assessora Giro – è un incrocio pericoloso, con un flusso notevole di veicoli. E’ nostra intenzione realizzare una rotatoria alla base del ponte per raccordarsi anche con via Morandi, snodo delicato. Questo intervento richiede tempi più lunghi per la progettazione, stiamo affidando l’incarico per sviluppare il progetto definitivo, con l’obiettivo di realizzare la rotatoria entro il 2026. Questa serie di interventi è stata decisa a intercettare i nodi più critici in termini di sicurezza stradale». La Terza fase del lavoro di Decisio è stata presentata da Cinzia Baralla: «In uno degli incontri con i residenti abbiamo riflettuto su piazza Gandhi che oggi è un’ampia distesa asfaltata. Abbiamo cercato di ripensarla considerando sei indicatori: scuole al centro, servizi di vicinato e vivibilità, sicurezza, viabilità motorizzata, pedonalità, verde urbano. Sono nate tre ipotesi di progetto, ci ha stupito che le persone fossero più propense a un intervento strutturato, puntando sulle versioni che evitano l’attraversamento da parte dei veicoli. L’idea che ha prevalso vede l’interruzione del flusso veicolare, la presenza di parcheggi, spazi per i bambini e più verde».
Terminata la presentazione i residenti hanno avuto modo di porre domande al Sindaco Andrea Orlandi, all’assessora Valentina Giro e a Decisio. Un mazzese ha ricordato la petizione presentata nel 2014 per ottenere barriere in via Trecate: il sindaco ha ricordato che questa non è competenza del Comune ma che è prevista l’installazione di barriere antirumore nel 2025, secondo quanto gli è stato risposto da Milano Serravalle in seguito alla richiesta di cittadini di Terrazzano. A chi si è lamentato di alcuni dossi troppo alti è stato ricordato che le pendenze verranno rettificate. Valentina Giro ha chiarito perché si sia partiti da Mazzo per una Zona 30: «Due anni fa, a inizio mandato, ci arrivò una petizione con le firme di centinaia di persone che chiedevano di ridurre la velocità a Mazzo. Potevamo scegliere di intervenire decidendo nelle stanze del Municipio, invece abbiamo optato per un percorso partecipato. L’idea nasce per intercettare il grido della frazione e creare una cultura condivisa di mobilità sostenibile. L’idea progettuale nata intorno a piazza Gandhi risponde alle visioni che spesso ci arrivano dai bambini delle scuole: più spazi verdi, più aree pedonali, spazi di gioco e di socialità. Ci sarà tempo per ragionarci insieme per un progetto futuro».
«Rassicuriamo tutti sul fatto che la dotazione di parcheggi non verrà modificata – ha concluso il sindaco Andrea Orlandi – Il dato che mi resta impresso è quello dei tre incidenti mortali: coinvolgono tre famiglie e le persone che si trovavano in auto e non in moto, ora alle prese con un vero dramma e con procedimenti penali. Per moderare la velocità non bastano i dossi, devono cambiare i comportamenti. I primi interventi previsti vanno incontro alle richieste dei cittadini, si fanno passi in avanti. Chiediamo a tutti di segnalare senza timore sui canali dedicati. Risponderemo a tutti, anche a chi è in disaccordo. Mazzo, dalla fine degli anni Settanta, si è sviluppata secondo un modello immobiliare pieno di spazi privati a uso pubblico, tanti spazi che avete citato non appartengono all’Amministrazione e questo rende complicato intervenire. Sono contento di questo esercizio di democrazia partecipativa e sono sicuro che porterà buoni frutti».
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