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Il Consiglio comunale commemora Arianna Cavicchioli a trent’anni dalla sua elezione a Sindaco di Rho

Maggioranza e opposizione ricordano lo stile, l’idea politica di città, la persona

arianna cavicchioli

Durante la seduta di Consiglio comunale del 26 giugno, si è svolta una commemorazione speciale ricordando i trent’anni dall’elezione di Arianna Cavicchioli a Sindaco di Rho, scomparsa l’11 luglio di quattro anni fa. Presenti nella parte del pubblico alcuni ex assessori delle sue giunte avviate nel 1994 e nel 1998.

Il presidente Calogero Mancarella, salutando la sorella Patrizia e la figlia Amelia, connesse online, ha parlato di “sentimento unanime di riconoscimento e rispetto” percepito tra i capigruppo dei diversi partiti: «E’ tanto quel che rimane di lei, una moltitudine di ricordi indelebili, un esempio di duraturo impegno al servizio di ideali elevati che sprona a seguirne le orme. Nel suo primo discorso in quest’aula si percepì il suo senso della politica e la lungimiranza delle sue scelte. Le opere realizzate restano come lascito alle future generazioni».

Nel suo discorso di insediamento, letto per intero da Mancarella, Arianna Cavicchioli evidenziò la presenza del pubblico, segno di volontà partecipativa. Così disse: «La carica di Sindaco implica molte responsabilità ma mi fa sentire più vicina alla gente. Sarò il Sindaco di tutti, anche di chi non ha ritenuto di votare la mia persona e il nostro programma. L’ente locale deve mettere a disposizione dei cittadini una organizzazione che risponda alle esigenze concrete e quotidiane della gente, deve essere trasparente e flessibile. E’ indispensabile uno sportello informativo. E l’offerta di servizi va omogeneizzata nei quartieri. Il centro va riqualificato, porremo le basi del suo sviluppo creando l’isola pedonale».

Si riferì ai consigli di Circoscrizione come “elemento di cerniera tra le esigenze dei cittadini e gli amministratori”. Ricordò la volontà di impegnarsi per dare spazi ai giovani, per gli anziani, per le donne. Per l’emergenza casa e lavoro. Per l’area della ex raffineria chiese una seria bonifica dell’area in preparazione al polo fieristico, chiedendo adeguate infrastrutture come il prolungamento della Metropolitana Milanese.
Sono intervenuti alcuni consiglieri comunali: Giuseppe Forloni; Gaspare Rizzo; Fulvio Caselli; Stefano Bernasconi; Clelia La Palomenta; Angelo Rioli.

Tutti hanno ricordato il rigore di Arianna Cavicchioli, la sua trasparenza, la passione per la politica per costruire una società migliore, la stima riscossa dagli avversari. Hanno evidenziato la totale dedizione alle istituzioni, la capacità di essere pungente o di tacere se necessario, ascoltando tutti. La metafora legata alla figlia di Minosse è tornata più volte con l’invito che “il filo di Arianna aiuti a uscire dal labirinto e a sconfiggere i nuovi Minotauri”.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha chiuso la commemorazione ringraziando quanti hanno pensato l’iniziativa. E ha dichiarato: «Sono passati trent’anni dal 26 giugno 1994 in cui in un contesto storico di profondo mutamento e transizione politica, nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica, Rho era davanti a un bivio importante: quella elezione è stata spartiacque per la storia della città, si sono generati progetti, modalità di amministrare, classi dirigenti legate prima ai valori di sinistra poi al centro sinistra. Fu la prima donna Sindaco eletta direttamente dai cittadini, la prima comunista. La sua elezione si porta dietro una profonda rivoluzione nei volti della amministrazione: donne non solo nel ruolo apicale ma nella giunta e in consiglio, un momento di svolta. Quella data ha generato otto anni di grandi cambiamenti che riassumo in tre punti. Ha inciso profondamente sulla macchina comunale: la trasparenza, il rapporto con i cittadini, il primo consiglio comunale in Auditorium, la gestione del Personale. Se la macchina non funziona, il programma ha il fiato corto. Ancora oggi quell’imprinting lascia il segno sulla cultura lavorativa. Secondo tema è la comunità: l’ordine del giorno del consiglio di questa stasera riprende tanti elementi frutto di quelle scelte, andremo ad approvare il Bilancio di Sercop e la sua storia iniziò in quegli anni come visione associata dei Servizi, quanto ogni Comune agiva da sé e spesso non arrivava a gestire ogni cosa. E poi l’attenzione agli ultimi, il tema della socialità, creare luoghi e occasioni di incontro che tenessero al centro le relazioni tra cittadini, partendo dai giovani per finire con gli anziani. Terzo tema la città fisica: c’erano visioni differenti su urbanistica, mobilità, il centro, il modo di interpretare lo spazio pubblico, non esclusivamente al servizio di un passaggio di veicoli. Poi la Fiera, uno degli elementi più travagliati dal punto di vista politico, ma quella scelta oggi ci regala un polo fieristico che porterà qui le Olimpiadi Milano Cortina».

Orlandi ha delineato la figura di Arianna Cavicchioli come importante non solo per Rho. E’ stata consigliere provinciale nel mandato 2004-2009 ricoprendo il ruolo di vice presidente del consiglio e tra il 2010 e il 2013 consigliere regionale. Quindi divenne capo della segreteria politica del ministro Martina negli anni della organizzazione di Expo.

Tre i tratti che Orlandi riconosce a chi l’ha preceduto trent’anni fa: «Innanzitutto lo stile, quando prendeva la parola tutti stavano in silenzio. Tracciava una sua linea su cui potevi non essere d’accordo ma era chiara e netta, non lasciava adito a interpretazioni. Anche solo lo sguardo parlava e diceva molto. Sapeva intervenire al momento giusto, ma anche stare in silenzio perché anche il silenzio parla. Secondo tratto è l’idea politica della città, merce sempre più rara e preziosissima. La si coltiva con esperienze umane che ciascuno compie. La politica è importante nella comunità ed è un valore da saper mettere in campo. E’ l’orizzonte verso cui vogliamo dirigerci per il bene comune. Infine, la persona: ringrazio Patrizia e Amelia perché hanno donato a tutti noi tanto tempo di Arianna e l’hanno sostenuta nei suoi impegni politici. Era caparbia e battagliera anche quando la vita le ha messo davanti ostacoli. Grazie per averci dato una sorella e una mamma, una figlia, che ha dato tanto per la città, una di quelle querce che hanno radici ben salde e indicano la strada verso il futuro».

Redazione
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Pubblicato il 01 Luglio 2024
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