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Centro Sociale SOS Fornace: “Contraddizioni urbane, Textile Hub di Rho tra sostenibilità e cementificazione”

Il Centro Sociale SOS Fornace sottolinea le contraddizioni alla base dell'inaugurazione del Textile Hub con una nota che riceviamo e pubblichiamo

Generico 11 Mar 2024

Il Centro Sociale SOS Fornace sottolinea le contraddizioni alla base dell’inaugurazione del Textile Hub con una nota che riceviamo e pubblichiamo

Inaugurato Textile Hub, a Rho il più grande impianto di riciclo tessile del Nord Italia

In una città che si vanta di porre al centro dell’attenzione l’economia circolare e le persone, l’inaugurazione del TEXTILE HUB di Vesti Solidale il 7 marzo rappresenta un paradosso che non possiamo ignorare. Se da un lato l’impegno nella gestione sostenibile dei rifiuti tessili merita riconoscimento, dall’altro la scelta di cementificare un’area verde di 12.000 mq per realizzare tale impianto rivela una contraddizione profonda nelle politiche ambientali e urbanistiche del nostro Comune.

Quest’azione contraddice gli stessi principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente che l’amministrazione comunale di Rho afferma di sostenere. L’area scelta per l’impianto, un tempo verde e ora ricoperta di cemento, si trova in una posizione che avrebbe potuto beneficiare di maggiore attenzione verso l’ambiente e le esigenze della comunità.

La scelta del sito ignora le potenzialità offerte dal Piano di Governo del Territorio del Comune di Rho, che qualifica l’area dell’ex MTM e della Nilit – esattamente di fronte al Textile Hub – come ambito di trasformazione urbana. La trasformazione di spazi verdi in cemento non solo sottrae alla comunità aree vitali, ma aggrava anche i problemi legati alla qualità dell’aria e alla vivibilità urbana. Cosa accadrà quando anche le aree dell’ex MTM e Nilit saranno riqualificate? Quali misure sono previste per mitigare l’aumento del traffico e l’aggravamento dell’inquinamento atmosferico e acustico?

La nostra città è già densamente urbanizzata, e ogni centimetro di suolo verde rimanente è vitale per il benessere dei suoi cittadini e per la biodiversità. L’opzione di riqualificare edifici industriali dismessi, come l’ex MTM e la Nilit, per realizzare l’impianto di riciclo tessile avrebbe rappresentato una scelta molto più in linea con gli ideali di economia circolare e sostenibilità, oltre che un segnale tangibile di un impegno autentico verso la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita urbana.

Ciò che l’amministrazione descrive come una “scelta strategica per la sostenibilità delle nostre comunità” appare piuttosto come una scelta miope, che sacrifica gli spazi verdi sull’altare di una sostenibilità
ambientale malintesa. L’investimento di 8 milioni di euro e la creazione di opportunità lavorative per persone in situazione di svantaggio sono certamente aspetti positivi, ma non possono giustificare la perdita irreversibile di aree verdi, soprattutto quando alternative più sostenibili erano disponibili e praticabili.

È tempo che l’amministrazione comunale di Rho rifletta seriamente sulle proprie politiche e priorità. L’economia circolare non può essere ridotta a un mero esercizio di pubbliche relazioni, né può prescindere da una visione complessiva che includa la salvaguardia del patrimonio ambientale e la promozione di un vero sviluppo sostenibile.

Centro Sociale SOS Fornace

Redazione
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Pubblicato il 11 Marzo 2024
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