Sguardi Altrove: il cinema come cultura e disciplina a tutto tondo per le scuole
Tre cortometraggi proposti a cento studenti in Auditorium. Giovedì 13 aprile, all’Auditorium di via Meda a Rho si è svolta la proiezione di una selezione di tre cortometraggi tratti dalla rassegna internazionale Sguardi (S)confinati
Giovedì 13 aprile, all’Auditorium di via Meda a Rho si è svolta la proiezione di una selezione di tre cortometraggi tratti dalla rassegna internazionale Sguardi (S)confinati, alla presenza di cento studenti provenienti da Fondazione Clerici Rho – Corso Operatore Grafico Ipermediale, Istituto Mattei classe 4 A Rim e Istituto Cannizzaro – Indirizzo grafica accompagnati dai loro docenti. Dopo i saluti dell’assessore alla scuola Paolo Bianchi, hanno introdotto la proiezione l’assessore alle pari opportunità Alessandra Borghetti, a cui si deve la continuazione della partecipazione comunale a Sguardi Altrove Film Festival, e Floriana Chailly, regista documentarista e giornalista televisiva, che ha partecipato per numerosi anni all’organizzazione di Sguardi Altrove Film Festival.
I tre cortometraggi hanno offerto un’occasione per riflettere sui temi della contemporaneità con un focus sui diritti umani attraverso il mezzo cinematografico e il tema dell’acqua, motivo portante del Festival edizione 2023. Al termine delle proiezioni è intervenuta Patrizia Rappazzo, ideatrice e direttrice artistica di Sguardi Altrove Film Festival, che ha spiegato agli studenti com’è nato il Festival internazionale che promuove e diffonde il cinema a regia femminile e che in questo 2023 ha compiuto trent’anni. Ha inoltre raccontato la nascita e la valorizzazione dei cortometraggi e risposto alle domande degli studenti sui tre corti presentati. Ha commentato che gli studenti sono il pubblico di domani ed è giusto che si avvicinino al linguaggio cinematografico in sala, per assaporare e vivere la magia della sala con il buio, il brusio, il silenzio, il lieve sussurrare. «Mi complimento con i ragazzi che hanno seguito la proiezione in silenzio con grande attenzione e con le loro docenti che dimostrano di avere un’apertura verso nuove modalità di apprendimento – afferma l’assessore Alessandra Borghetti – I temi trattati sono forti ma sono rappresentati in modo delicato. Tra questi troviamo la scoperta del proprio corpo, della propria sessualità e la capacità di crescita anche nelle situazioni di difficoltà».
Presente in sala anche Sabina Tavecchia, precedente assessore che ha promosso a Rho il Festival e l’adesione come partner, e la consigliera comunale Clelia La Palomenta. Il Comune di Rho anche quest’anno è stato partner di Sguardi Altrove Film Festival e ha consegnato il PREMIO TALENT UNDER 35 collegato alla rassegna SGUARDI (S)CONFINATI, rivolto alle film-maker provenienti da tutto il mondo e capace di riunire la produzione più giovane.
I tre cortometraggi proiettati:
ALBERTINE, WHERE ARE YOU?
Maria Guidone (Italia, 2022, 20’) – Albertine è il personaggio più nominato della Recherche du temps perdu, ma anche quello più sconosciuto. Alcuni critici hanno visto in Albertine la trasfigurazione letteraria di Alfred, un giovane di cui l’autore fu a lungo innamorato. Una storia d’amore contemporanea, in cui Marcel, Albertine e Alfred vivono l’amore come un interrogativo eterno, in cui il cuore delle cose non può essere catturato, ma solo intravisto.
ABOVE THE CITY – Vincitore del PREMIO TALENT UNDER 35
Malika Mukhamejan (Kazakhstan, 2021, 30’) – 29 anni Aidana, timida e chiusa, è cresciuta in una famiglia tradizionale kazaka. Il passaggio a una nuova scuola cambia gradualmente la sua vita e capisce sempre più ciò che vuole per se stessa. E l’amicizia con la sua compagna di classe Jenya rivela un nuovo lato di Aidana che prima non sospettava.
LES HUITRES
Maia Descamps (Belgio, 2022, 23’ 30”) – 31 anni A un addio al nubilato, Charlotte, 30 anni, si riunisce con vecchie amiche che non vede da molto tempo. L’eccitazione della festa è caratterizzata da timori e avvisaglie. Charlotte ha un segreto che ha dolorosamente tenuto per sé. Le bocche rimangono chiuse come le ostriche che le donne sono impegnate ad aprire. Ma mentre i gusci si frantumano e le mani vengono lacerate, la verità viene a galla.
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