Rho al corteo per le vittime di mafia: “Nostro impegno sempre più forte”
Il sindaco: "Anche questo territorio ha sperimentato la presenza della ‘ndrangheta, dimostrata dai 49 arresti del novembre scorso, e l’amministrazione non perde occasione per far sentire la propria voce"
Rho ha voluto essere presente oggi, 21 marzo, alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia, organizzata a Milano da Libera contro le mafie con il supporto di Avviso Pubblico, di Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione e l’adesione di tantissime amministrazioni locali di tutta Italia. Rho c’era perché il suo impegno contro le mafie è sempre più forte: anche questo territorio ha sperimentato la presenza della ‘ndrangheta, dimostrata dai 49 arresti del novembre scorso, e l’amministrazione non perde occasione per far sentire la propria voce.
Maxi operazione contro la ‘ndrangheta a Rho e zona: 49 arresti
Milano è stata invasa dalla colorata manifestazione, che ha visto protagoniste 70mila persone: molto numerosi gli studenti e gli scout, presenti sindacati e associazioni oltre a tanti liberi cittadini. Cinquecento i parenti di uomini, donne e bambini uccisi in diverse situazioni: oltre mille i nomi delle vittime letti dal palco.
La delegazione rhodense era guidata dal Sindaco Andrea Orlandi affiancato dal gonfalone sostenuto dalla Polizia locale. Erano presenti il Vicesindaco Maria Rita Vergani, l’Assessore alla Legalità Nicola Violante, l’Assessore alla Scuola Paolo Bianchi e quello all’Urbanistica Edoardo Marini, insieme con quattrocento studenti delle scuole secondarie di secondo grado cittadine coordinati dagli insegnanti e dalla presidente della Commissione consiliare legalità e antimafia, Clelia La Palomenta.
Al corteo, partito da corso Venezia alla volta di piazza Duomo, gli studenti hanno portato i loro striscioni. Hanno partecipato classi del liceo scientifico Majorana, dell’IT Mattei, dell’Itis Cannizzaro, dell’Istituto Olivetti Puecher. Gli studenti del Mattei hanno scelto una frase di Giovanni Falcone: “Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. Ancora un richiamo, poi, ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”. Un altro striscione era dedicato al piccolo Giuseppe Di Matteo, per non dimenticare tutti i giovanissimi che la mafia non ha voluto risparmiare.
Dopo l’introduzione di Lucilla Andreucci di Libera e l’intervento di Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, la commovente lettura dei nomi. Quindi, l’intervento accorato e appassionato di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: “Senza verità non può esistere giustizia. E l’omertà, che cammina per le strade delle nostre città, uccide la verità e la giustizia. Le mafie sono diventate moderne imprese. Ricorrono meno alla violenza diretta perché possono contare su quella bianca del capitale economico”. Ciotti ha citato la lettera della senatrice Liliana Segre, che accomuna le vittime di mafia a quelle di ogni razzismo, quando prevale l’indifferenza. Ha poi evidenziato “connivenza e sottovalutazione”, “le letture antiche che si continuano a fare sulle mafie, letture inadeguate dei fenomeni criminali che si sono evoluti assumendo forme e metodi che richiedono nuovi sguardi e nuove strategie”. A tutti ha regalato la sua esortazione, ovvero lo slogan della giornata: “ E’ possibile! Insieme è possibile lottare contro le mafie”.
All’elenco delle vittime di mafia si è aggiunto, infine, quello degli 88 naufraghi morti a Cutro: «Le mafie vincono dove l’umanità naufraga, dove la coscienza si inabissa, dove il sentimento di comunità annega. Lì le mafie vincono. Ma le mafie vincono perché ci sono segmenti della politica e della società che si fanno rappresentare da esse».
«Una bellissima manifestazione – il commento del Sindaco Andrea Orlandi – Mi hanno colpito soprattutto i familiari presenti davanti al palco, una presenza silenziosa ma significativa che ci ricorda come ogni giorno la mafia può colpire nella quotidianità qualsiasi persona. Oggi era importante che ci fossimo come città e con i nostri studenti per dire ancora una volta che Rho c’è contro la mafia».
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