Raben Sittam di Cornaredo, una sessantina di lavoratori in sciopero
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati e dai dipendenti convinti che l'azienda sia intenzionata a licenziare. Dal canto suo la Rabben ha sottolineato: «I nostri impiegati sono importanti»
Sono una sessantina i lavoratori che questa mattina, venerdì 29 ottobre, hanno incrociato le braccia per protestare contro la procedura per la riduzione del personale avviata dalla ditta Raben SITTAM di Cornaredo. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati e dai dipendenti coinvolti, convinti che l’azienda sia intenzionata a licenziare anziché trovare un punto di confronto. La manifestazione è stata organizzata a seguito del confronto di giovedì 28 ottobre al tavolo della VI Commissione di Regione Lombardia.
All’incontro regionale hanno presenziato la proprietà e i sindacati, rappresentati da Luigi Tripodi (Uiltrasporti Lombardia), Roberto Legramandi (Fit Cisl Lombardia) e Monica Kovaciu (Filt Cgil Lombardia). Il nodo centrale della vertenza riguarda per l’appunto la procedura per la riduzione ( che coinvolgerà 18 lavoratori) del personale a seguito della scelta dell’azienda di delocalizzare all’estero un pezzo delle attività svolte nella sede milanese. I sindacati UIL Trasporti, FILT CGIL, FILT CISL e le RSA hanno dichiarato di considerare «esaurita la fase sindacale della procedura e rinviano il prosieguo del confronto alla fase pubblica». Intanto la Commissione regionale monitorerà la situazione in quanto ha chiesto alla proprietà di continuare ad essere aggiornata sulle fasi della trattativa. «Quello di oggi è il primo di due scioperi approvati dai laboratori – sottolinea il sindacalista Tripodi -. L’azienda sembra sorda e proiettata verso i licenziamenti, perciò i lavoratori con Cgil, Cisl e Uil trasporti andranno avanti a manifestare la loro contrarietà».
In particolare, ci teniamo a rimarcare come non ci sia alcuna intenzione di Raben Group di procedere con altre delocalizzazioni di funzioni anzi, la volontà della società, è continuare ad investire in Italia».
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