Divieto di balneazione nei canali del Villoresi: «Possibile la trasmissione del Covid»
Rho e Parabiago ricordano il divieto di balneazione permanente nei canali e nei fiumi del territorio: "Possibile la trasmissione del COVID 19 a causa di acque contaminate dagli scarichi provenienti da impianti di depurazione acque reflue civili e industriali"
Con l’avvicinarsi dell’estate e l’inizio del caldo si ripropongono purtroppo alla cronaca tuffi e bagni nei canali, tutti naturalmente non autorizzati. Ogni anno si registrano incidenti, a volte purtroppo anche mortali, nei corsi d’acqua e nei canali. La bella stagione e il caldo spingono molte persone, soprattutto giovani, a rinfrescarsi nei corsi d’acqua che attraversano il Legnanese e il Rhodense, nonostante i canali e i fiumi nascondano delle insidie e sia vigente il divieto assoluto di balneazione sul canale Villoresi e sul fiume Olona
Seguendo le indicazioni di Regione Lombardia, diverse amministrazioni comunali del territorio in questi giorni hanno quindi voluto ricordare ai cittadini che canali, navigli e cave sono «manufatti idrici destinati a uso industriale, irriguo, di navigazione o di produzione delle forze elettriche». Anche nei fiumi come l’Adda, il Lambro, l’Olona, il Po e il Seveso è vietato fare il bagno, «soprattutto in considerazione dell’attuale situazione correlata alla pandemia da Covid-19 e in relazione alla possibilità che nei fiumi abbiano recapito terminale alcuni scarichi provenienti da impianti di depurazione di acque reflue civili e industriali», che potrebbero farne mezzi di trasmissione del virus. L’inosservanza del divieto di balneazione è punita con una sanzione amministrativa, come previsto dalle normative vigenti e la formalizzazione di un esposto alle forze dell’ordine.
«Il divieto di balneazione lungo il Villoresi è permanente e ci è sempre stato – sottolinea il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi -. I canali nascono con la finalità di irrigare i terreni, non certo per fare il bagno che, nella maggior parte dei casi, diventa molto pericoloso per la forza della corrente in prossimità di ponti e cascate artificiali. La sicurezza, innanzitutto, è garantita a partire dai nostri comportamenti. Come amministrazione comunale emettiamo ordinanze, provvediamo ai controlli e posizioniamo cartellonistica ben evidente, ma se non c’è collaborazione e responsabilità nel rispettare i divieti, assisteremo sempre a incidenti spiacevoli che, qualche volta, significano perdite di giovani vite».
Il comune di Rho ha inoltre raccomandato alla cittadinanza «comportamenti responsabili anche rispetto al transito sulle strade alzaie». Complici il clima favorevole e la voglia di tornare alla normalità con il progressivo miglioramento dell’epidemia in corso, da diverse settimane si assiste infatti al formarsi di numerosi affollamenti in prossimità dei canali: pedoni, runner e ciclisti che molto spesso faticano a condividere il transito sulle alzaie in modo civile. «Il traffico e il notevole afflusso di persone, l’elevata velocità delle bici e la disattenzione generale sono alla base di alcuni incidenti occorsi, tra cadute e urti, all’inizio di giugno sui Navigli, nell’Altomilanese – spiega l’amministrazione rhodense -, che avrebbero potuto comportare conseguenze molto gravi e che vorremmo non si ripetessero».
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