Il Gruppo CAP dona 1.800.000 euro anche all’Asst di Legnano e Rho
Il Gruppo CAP dona 1.800.000 euro a quattro Ospedali. Contributi che verranno distribuiti in proporzione ai casi Covid gestiti da ciascun ASST
Il Gruppo CAP dona 1.800.000 euro a quattro strutture sanitare della Città Metropolitana di Milano tra cui l’Asst Ovest Milanese e Rhodense.
«Sin dai primi mesi del 2020 – dichiara il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo – Gruppo CAP ha scelto di sostenere con forza il territorio di cui fa parte, così duramente piegato dal Covid-19. CAP in questi anni, grazie all’elaborazione di una strategia di sostenibilità a lungo termine, ha definito alcuni pilastri valoriali (Sensibilità, resilienza e innovazione) che stanno guidando l’azienda, anche in questo difficile momento, nello stare vicino ai cittadini e alle comunità. È all’interno di questa più ampia strategia che il Consiglio di Amministrazione di CAP ha deliberato un’erogazione liberale complessiva di 1.800.000 euro destinata alle strutture sanitarie pubbliche della Città Metropolitana di Milano».
Il Gruppo Cap con ATS di Milano ha individuato le ASST Nord Milano, Ovest Milanese, Rhodense e Melegnano Martesana come destinatari dei contributi che verranno distribuiti in proporzione ai casi Covid gestiti da ciascun ASST, con dati rilevati al 30 novembre 2020».
All’ASST Rhodense è stato assegnato un contributo di 496.960,57 euro per l’efficientamento dell’assistenza dei pazienti coinvolti nella pandemia da Covid-19. «Abbiamo appreso con piacevole stupore la notizia del contributo destinato alla nostra Azienda», ha dichiarato il direttore generale dell’ASST Rhodense, Ida Ramponi. «Il dono generoso del Gruppo CAP è sicuramente un importante e concreto aiuto ai nostri operatori sanitari – aggiunge il sindaco di Pero Maria Rosa Belotti -: saranno utilizzati per acquisire risorse e strumenti per continuare a gestire con sempre più con maggior efficienza ed energia l’emergenza COVID 19. La pandemia in corso ci sta mostrando quanto sia urgente investire con forza nella medicina territoriale, ristabilendo quel legame e quel rapporto tra cittadini e strutture sanitarie pubbliche che è fondamentale per mantenere il controllo di una situazione che ci sta mettendo seriamente in difficoltà. Questo contributo è linfa per il processo di riconsolidamento della sanità pubblica che i cittadini si attendono».
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