Ospita migrante indagato per immigrazione clandestina, bufera su assessore Pd
La Lega chiede le dimissioni dell'assessore che dal 2018 ospita un migrante somalo di 30 anni finito in un'inchiesta dell'antiterrorismo di Bologna che riguarda immigrazione e finanzamenti ad Al Shabaab
È polemica ad Arese per il caso del migrante somalo ospitato a casa dell’assessore Pd Enrico Ioli. Il 30enne somalo, infatti, sarebbe indagato dalla Dda di Bologna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito di un’inchiesta che avrebbe anche fatto emergere una rete di finanziatori di gruppi terroristici come Al Shabaab, attivo in Somalia e resosi protagonista del rapimento della cooperante italiana (recentemente liberata) Silvia Romano.
La vicenda è emersa durante una puntata della trasmissione di Mario Giordano su Rete4 per poi finire in un’interrogazione parlamentare del deputato leghista Fabrizio Cecchetti. Ora anche i leghisti in Consiglio Comunale ad Arese hanno sollevato il caso, chiedendo le dimissioni dell’assessore.
In merito alla vicenda ecco la dichiarazione del Partito Democratico di Arese: «Il Direttivo del Partito Democratico di Arese si schiera unito a sostegno di Enrico Ioli e della sua grande generosità d’animo. Purtroppo, come puntualmente accade, la Lega tenta solo di lucrare politicamente sul tema della sicurezza, senza tener conto dei fatti e delle persone che ci sono dietro. Questa vicenda invece merita il rispetto e l’attenzione di tutta la cittadinanza. La scelta di Enrico e della sua famiglia, che sta avvenendo sotto la supervisione dei competenti organi di Giustizia, rappresenta infatti un modello per tutti noi. Un esempio concreto di generosità e apertura, condotto con discrezione e grande disponibilità personale. Siamo e saremo sempre a fianco di Enrico».
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