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Asst Rhodense: curati 1005 i pazienti affetti da Covid 19

L’Asst Rhodense ha presentato il bilancio di questi mesi di emergenza. In totale sono stati 167 i malati in rianimazione e 93 in isolamento fiduciario a domicilio. 

Ospedale di Rho

1005 i pazienti affetti da Covid 19 che, dal primo marzo ad oggi, sono stati curati nell’Asst Rhodense, di questi 167 in rianimazione e 93 in isolamento fiduciario a domicilio.

Inizialmente i Pronto soccorso dei due presidi e i reparti internistici si sono dedicati alla ricezione di pazienti infetti poi, con la maggiore richiesta di ospedalizzazione, solo il presidio di Garbagnate è stato trasformato in ospedale Covid. I posti letto nelle terapie intensive sono passati da 12 tra Rho e Garbagnate a 40. Trentatré dedicati a malati con infezione Covid e 7, all’ospedale di Rho, sono stati tenuti covid free. 21 in totale le nuove postazioni attivate nella sala operatoria di Garbagnate.

Dopo una fase iniziale in cui i ricoveri sono stati determinati quasi solo da infezioni da Covid 19 la situazione sta gradualmente volgendo alla normalità e l’ospedale di Rho è praticamente “pulito”, come si usa dire nel gergo dei medici, se non per pochi letti in area isolata, destinati a coloro che pur essendo positivi al virus hanno bisogno di interventi chirurgici urgenti.

Il Blocco Operatorio di Garbagnate, trasformato in Rianimazione, rimane tuttora in stand-by come richiede Regione Lombardia in attesa della risposta alla riapertura delle attività lavorative che implicano un maggior numero di cittadini fuori casa. Il Pronto Soccorso di Rho è stato quindi dichiarato, in accordo con la Direzione Generale ed AREU, Covid free per cui ad oggi arrivano cittadini che necessitano di prestazioni mediche o chirurgiche non solo della Asst Rhodense ma anche da quelle vicine. Da più di un mese si è istituito nel presidio di Rho un percorso chirurgico per affrontare tutte quelle patologie urgenti che non potevano attendere ulteriore tempo.

Nel periodo dell’emergenza si sono affrontati interventi di quasi tutte le specialità presenti in azienda con il lavoro congiunto di medici ed infermieri di Rho e Garbagnate.

«Sono già stati aperti alcuni ambulatori e, dal mese di giugno siamo fiduciosi di riuscire a riaprire qualche reparto, e quindi tornare gradualmente alla normalità – spiega il direttore del Dipartimento di Emergenza, Carla Pessina – Ora ci stiamo preparando al ritorno alla nostra attività lavorativa in attesa che la Regione Lombardia dia indicazioni precise sui tempi e modi. I mesi di febbraio, marzo e aprile sono stati impegnativi per la rapidità dell’instaurarsi dell’infezione e per il numero importante dei pazienti arrivati presso i nostri PS, Rianimazione e in reparti di degenza accolti anche dalle zone più colpite della Lombardia».

Come spiega il direttore Pessina, la fatica è stata tanta per «turni di lavoro senza riposo e per l’inevitabile coinvolgimento emotivo nella contemporaneità di curare fisicamente i nostri pazienti, per non farli sentire soli e per non abbandonare le loro famiglie spesso lontane. Ci siamo dotati di supporti informatici per mettere in comunicazione malati e familiari e siamo stati il loro tramite vocale e fisico. Tutto questo si è potuto realizzare con l’estrema collaborazione di tutti i dipendenti dell’azienda sanitari e non sanitari che non si sono risparmiati e insieme al lavoro pratico hanno contribuito al sostegno di chi è stato più a contatto con i pazienti»

Pessina non nega che adesso, con i ritmi rallentati rispetto alle passate settimane si «accusa un pò di stanchezza ma sicuramente abbiamo vissuto un momento di riscoperta di alcuni aspetti del nostro lavoro che forse avevamo accantonato e di condivisione tra colleghi di pezzi di vita, di fatica, di tristezza ma anche di soddisfazione per essere riusciti a curare così0 tante persone. Un pensiero va anche a tutti i cittadini che ci hanno sostenuto, a chi ci ha nutrito con cibo regalato con amore, a chi ci ha donato apparecchiature a chi ci ha ringraziato in vari modi. Credo che nessuno di noi dimenticherà questo pezzo del 2020».

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Pubblicato il 26 Maggio 2020
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