Traffico clandestino sui pullman a Lampugnano: un’azienda varesina e la sua dipendente smascherano il sistema
Sono documentati diversi episodi nei quali, in cambio di denaro, autisti conniventi avrebbero fatto salire i passeggeri-fantasma sui pullman senza accertare la corrispondenza tra identità e generalità sui ticket
C’è anche un’azienda varesina tra le vittime della complessa situazione scoperchiata dall’inchiesta della procura di Milano legata al di traffico di migranti a Lampugnano, una piazza che talvolta fungeva da hub per lo smistamento di clandestini diretti all’estero attraverso i pullman di linee internazionali.
Al centro dell’indagine, partita nel 2022 e che ha portato in carcere alcuni presunti trafficanti di esseri umani, sono documentati diversi episodi nei quali, in cambio di denaro, autisti conniventi avrebbero fatto salire i passeggeri-fantasma sui pullman senza accertare la corrispondenza tra identità e generalità sui ticket.
Proprio questi autisti, dipendenti di diverse compagnie di trasporti che effettuano il servizio con livree Flixbus e BlaBlaBus, sono tra gli inquisiti e dall’inchiesta emerge come tali episodi fossero ai danni dei passeggeri e delle aziende stesse per le quali lavoravano.
La società varesina Morandi è tra queste e non solo esprime soddisfazione per un’azione inquirente che sta finalmente mettendo in luce i crimini commessi nello scalo di Lampugnano, ma che ha tra i suoi dipendenti anche una donna che ha contribuito a scoperchiare i giochetti del personale infedele.
La dipendente ha infatti riferito agli inquirenti di aver sorpreso un autista mentre faceva salire tre persone sprovviste di bagagli sul pullman. Insospettita, la dipendente lo ha seguito e, durante un controllo al cambio autista, ha scoperto i passeggeri irregolari seduti nell’ultima fila, facendoli scendere immediatamente.
In seguito, ha segnalato l’accaduto all’azienda, che ha provveduto a inviare una lettera di contestazione disciplinare.
La dipendente ha inoltre raccontato di aver condotto verifiche personali, travestendosi per monitorare le attività alla stazione di Lampugnano, mettendo a rischio la propria salute per raccogliere prove.
Dal canto suo l’azienda Morandi, pur nel riserbo dell’azione inquirente, spiega in una nota la propria soddisfazione affinché le indagini in corso portino ad una pronta e definitiva risoluzione delle problematiche riscontrate presso l’autostazione di Lampugnano con riferimento al traffico di migranti.
“In questa vicenda, ci consideriamo direttamente vittime della situazione che si è venuta a creare e ribadiamo la nostra volontà di contribuire a individuare soluzioni efficaci. Da anni, l’azienda Morandi Srl denuncia pubblicamente le condizioni critiche in cui versa l’autostazione, sollecitando interventi mirati per garantire la sicurezza dei viaggiatori e dei nostri dipendenti.
Abbiamo più volte collaborato le forze dell’ordine, ritenendo indispensabile effettuare azioni tempestive e coordinate per arginare fenomeni di degrado e garantire un ambiente sicuro per passeggeri, dipendenti e aziende. Già in epoca risalente, la società Morandi ha deciso di agire attivamente, avviando indagini private per monitorare la situazione e segnalando con puntualità alle autorità competenti la gravità degli episodi legati a situazioni clandestine.
Parallelamente, ci siamo rivolti alla testata giornalistiche Striscia la Notizia, per sensibilizzare l’opinione pubblica e accendere un faro su una realtà che richiede attenzione immediata e soluzioni concrete.
Rimaniamo fermamente convinti che solo attraverso un impegno congiunto tra istituzioni, enti privati e forze dell’ordine si possano superare le difficoltà attuali e restituire dignità e sicurezza a un luogo centrale per la mobilità della nostra città”.
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