Indagato per terrorismo internazionale, arrestato a Milano un 28enne
La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Milano
La Polizia di Stato di Milano, martedì 11 settembre, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Milano, nei confronti di un 28enne, con precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti. Sulle spalle dell’uomo pende anche il reato per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Il 28enne è inoltre indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano e condotta dai poliziotti della D.I.G.O.S. di Milano – Sezione Antiterrorismo Internazionale in sinergia con il Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, è stata avviata a seguito di una denuncia presentata nel novembre dello scorso anno per minacce ricevute su un profilo Instagram. Messaggi, quest’ultimi, dal tenore marcatamente radicale ed anti-occidentale degenerati a tal punto da riportare minacce di violenza nei confronti di quanti “si allontanano dalla strada di Allah”.
Dagli accertamenti svolti l’arrestato, sebbene accolto ed impiegato come mediatore culturale presso alcune Comunità di accoglienza per stranieri, sia quindi cresciuto in un contesto di valori occidentali, mutava improvvisamente il suo atteggiamento, rinnegava il proprio recente passato, diventava particolarmente attivo sui social networks e pubblicamente si definiva “mussulmano osservante e un mujahid (combattente)”, si trovava evidentemente in una fase avanzata di radicalizzazione ideologico-religiosa, dichiarandosi disposto ad abbracciare il Jihad per la causa di Dio ed a morire per difendere la propria fede ed i suoi fratelli ed affermando in più occasioni di essere l’incarnazione del messaggero “Al Mahdi” – il Messia islamico, lett. Il “guidato da Allah”, che nella tradizione islamica è destinato a restaurare la religione e la giustizia prima della fine del mondo” addirittura identificandosi nel salvatore promesso che conquisterà il mondo intero, sterminerà tutti gli infedeli che non si convertiranno all’islamismo, farà osservare nella loro integrità i precetti della religione musulmana tanto nel campo rituale quanto in quello giuridico e sociale, estirperà le eresie e riempirà il mondo di giustizia. E tra i contenuti visionati sul web dall’indagato sono stati rilevati video inerenti al maneggio delle armi da fuoco e diverse pubblicazioni radicali ed oltranziste sono state inviate, corredate con aperte dichiarazioni di disprezzo, ai profili ufficiali di varie personalità Istituzionali del mondo Occidentale e Arabo, asseritamente colpevoli di sostenere lo Stato di Israele. Il GIP nel riconoscere il preoccupante percorso di radicalizzazione ideologico-religiosa dell’arrestato, costantemente impegnato in attività di proselitismo, istigazione ed apologia di delitti con finalità di terrorismo ha sottolineato il pericolo che lo stesso, anche in considerazione della delicata attività lavorativa svolta, possa concretamente influenzare una visione distorta dell’Islam in giovani vulnerabili riconoscendo, al contempo, un evidente rischio di inquinamento probatorio.
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