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Lombardia seconda in Italia per sovraffollamento carcerario

L'associazione Luca Coscioni diffida le ASL: "Il Governo ignora la crisi sanitaria nelle carceri, gravi violazioni dei diritti umani in 102 istituti di pena su 189"

Apre lo sportello del Garante regionale dei Detenuti in carcere a Busto

Il sovraffollamento carcerario in Lombardia ha raggiunto livelli critici, con un tasso del 143%, mettendo ulteriormente in luce la gravità delle condizioni di vita negli istituti di pena. Solo la Puglia riesce a fare peggio (144%).

L’Associazione Luca Coscioni, impegnata nella tutela dei diritti fondamentali, ha lanciato un appello urgente alle autorità sanitarie regionali, inviando 102 diffide alle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) delle città italiane che ospitano i 189 istituti penali del Paese. L’iniziativa mira a sollecitare le aziende sanitarie locali a svolgere ispezioni regolari nelle carceri per garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate e il rispetto del diritto alla salute dei detenuti.

«Nonostante la gravità della situazione, il recente decreto carceri del Governo non prevede misure strutturali per affrontare il problema, lasciando irrisolte questioni cruciali come la sovrappopolazione e le condizioni di vita inadeguate» – sostengono Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.

Insieme all’ex senatore Marco Perduca, hanno denunciato la mancanza di attenzione del Governo, sottolineando la violazione del diritto alla salute delle persone ristrette: «Non possiamo restare inerti di fronte a una tale illegalità diffusa”, hanno dichiarato, annunciando che, in caso di mancato riscontro alle diffide, l’Associazione tornerà a sollecitare le autorità competenti».

Le condizioni nei penitenziari italiani sono drammatiche: oltre al sovraffollamento, le strutture presentano gravi carenze igienico-sanitarie, con celle infestate da pulci e cimici, servizi igienici inadeguati, scarsa ventilazione e acqua insufficiente. Queste circostanze contribuiscono a un clima di disperazione tra i detenuti, con 64 suicidi registrati al 31 luglio 2024.

Non va meglio in provincia di Varese con l’istituto penitenziario di Busto Arsizio in perenne sovraffollamento (con una media di 400 detenuti quando la capienza massima è di circa 140) e quello di Varese con le sue strutture fatiscenti.

L’Associazione Luca Coscioni richiama l’attenzione sull’urgenza di interventi strutturali e sulle responsabilità delle ASL nel monitorare e migliorare le condizioni di vita nelle carceri. La salute è un diritto inalienabile, anche per chi è detenuto, e deve essere garantito senza compromessi.

Redazione
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Pubblicato il 19 Agosto 2024
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