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Sindaco di Legnano: «No a 224mila euro di tagli: le risorse che abbiamo sono indispensabili»

Fra gli oltre duecento primi cittadini della Lombardia firmatari della lettera inviata a Roma per dire no ai tagli delle risorse ai Comuni c'è anche il sindaco Radice

Comune legnano

Anche il sindaco di Legnano Lorenzo Radice è fra gli oltre duecento primi cittadini della Lombardia firmatari della lettera inviata oggi (mecoledì 17 luglio)  ai ministri dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e dell’Interno Matteo Piantedosi per dire no ai tagli delle risorse ai Comuni previste nello schema di decreto ministeriale. I tagli, quantificabili per i Comuni della Lombardia in 47 milioni di euro per il solo 2024 e in 200 milioni di euro per il quinquennio 2024 – 2028, per Legnano valgono 224mila euro per il 2024 e superano il milione 128mila euro nell’arco dei cinque anni.

«Questi tagli prospettati dal Governo vanno ad aggredire la carne viva della nostra comunità, ossia le risorse che finanziano quella spesa corrente che, negli ultimi anni, sta scontando gli effetti di una vera e propria emergenza educativa e socio-assistenziale -spiega Radice-, proprio quella spesa corrente che, per i Comuni, è stata progressivamente ridotta e che oggi è ai limiti della sopportabilità. Un ulteriore taglio, in altre parole, ci impedirebbe di coprire quei costi sociali che stanno drenando dai bilanci risorse impensabili
fino a qualche anno fa e che riflettono l’invecchiamento della popolazione, la crescita della non autosufficienza e, soprattutto, l’infragilimento delle reti familiari, da cui consegue un aumento del carico per i servizi di educativa scolastica e per la protezione dei minori. Sottrarre ulteriori risorse comporterebbe, inevitabilmente, ricadute, in termini di minori servizi e prestazioni, che, come sindaco con una forte e precisa responsabilità nei confronti della comunità che amministro, non considero sostenibili. Come sindaci, e penso
che questo sia un atteggiamento responsabile, non chiediamo al Governo risorse supplementari, che pure ci servirebbero, ma che almeno ci siano lasciate quelle attuali per essere nelle condizioni di lavorare per i nostri cittadini. In via subordinata, come sindaci, chiediamo una maggior flessibilità nella redazione del bilancio, che può significare uso dell’avanzo per spesa sociale o riduzione % degli accantonamenti FCDE o altro, che ci permetta di fronteggiare lo scenario drammatico che questi tagli comporteranno per i prossimi 5 anni e che tali tagli non si applichino già a partire dall’anno in corso»

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Pubblicato il 17 Luglio 2024
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