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Docente accoltellata a scuola, il Garante per l’Infanzia “Manca senso di responsabilità, individuale e sociale”

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Regione Lombardia Riccardo Bettiga si è espresso sui fatti accaduti all’Itis di via Einaudi ad Abbiategrasso dove uno studente 16enne è entrato a scuola e ha accoltellato l’insegnante

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«Viviamo in un periodo storico dove i segnali che giungono dalle nuove generazioni sono sempre più preoccupanti». Cosi è intervenuto oggi, martedì 30 maggio, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Regione Lombardia Riccardo Bettiga sui fatti accaduti all’Itis di via Einaudi ad Abbiategrasso dove uno studente 16enne è entrato a scuola e ha accoltellato l’insegnante.

Per Bettiga in questi anni si sta assistendo ad una crescita del disagio mentale anche tra i giovanissimi: «Crescono i casi di bullismo, e criminalità minorile; sono in aumento le dipendenze patologiche e gli atti violenti, repentini e distruttivi, spesso imprevedibili, a carico di coetanei e adulti con cui condividono la quotidianità. Proprio questo aspetto ci mostra con chiarezza una delle grandi criticità della contemporaneità, l’apparente assenza di controllo degli impulsi e della consapevolezza delle dirette conseguenze delle proprie azioni, l’assenza di un senso responsabilità, individuale e sociale. I più giovani sembrano mancare specificamente e sempre di più di queste, solo apparentemente semplici, caratteristiche».

Ma dove nasce e dove si costruisce tutto questo? E dov’è necessario intervenire? «Ciascun bambino per poter crescere in modo equilibrato e sano dal punto di vista psicologico, biologico e sociale, ha bisogno di un ambiente positivo e consapevole, capace di fornirgli i giusti stimoli e al pari di questi i giusti limiti e le giuste cornici di riferimento per apprendere e porre se stesso in relazione al mondo e a chi lo abita. Un ambiente che educhi e protegga, che accolga e spinga verso autonomia e sicurezza, ma con senso di realtà e responsabilità. Questo spazio è innanzitutto l’istituzione della famiglia che, nelle fasi della vita che si succedono, si integra via via con l’altra grande istituzione deputata a forgiare le generazioni future: la scuola. È solo investendo su e con questi due veri e propri pilastri, sostenendone le fragilità attuali e lavorando non solo sui singoli che li compongono, ma sui sistemi che li strutturano, sulle narrazioni che li definiscono e sul riconoscimento che diamo loro, che possiamo assicurare ai più piccoli la possibilità di un futuro diverso».

Il Garante ha poi aggiunto: «Ben vengano dunque le competenze psicologiche messe al servizio della famiglia e della scuola, ma non soltanto in un’ottica terapeutica e di cura, quanto soprattutto come competenze e strumenti preventivi, come ausilii ordinari utili per affrontare le sfide educative e sociali della contemporaneità. È solo investendo su queste realtà, fornendo loro i giusti strumenti e le giuste competenze per gestire l’oggi, che salveremo il domani».

Infine Bettiga ha elogiato il Consiglio regionale della Lombardia che nella passata legislatura ha varato una legge «avanguardistica specificamente dedicata ai servizi psico-pedagogici da mettere a disposizione della scuola nel suo insieme, realtà fatta di insegnanti, genitori e studenti, istituzione da ripensare costantemente alla luce dei cambiamenti generazionali. E al nuovo Consiglio regionale, che istituendo una nuova Commissione, la IX, specificamente dedicata alle politiche per la famiglia, minori e anziani, alla genitorialità e promozione della natalità, alle pari opportunità e diritti civili, ai servizi sociali e sociosanitari, alla fragilità sociale, disabilità e politiche di inclusione, dichiara e dimostra di voler lavorare sin da subito in un’ottica che non guarda a tamponare e curare soltanto i traumi del passato, ma a costruire più solide fondamenta per il futuro di tutti».

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Pubblicato il 30 Maggio 2023
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