«Secondo me c’erano 20000-30000 persone tra l’Arco della pace e via Paolo Sarpi. È il primo anno all’Arco della Pace, è andata benissimo grazie alle tante associazioni e agli organizzatori tra cui Stephane Hu, Zhou Lixin, Marte Srl, il centro culturale cinese a Milano, Suping Huang che come ogni anno si adoperano gratuitamente per la festa», così l’imprenditore italo-cinese, Francesco Wu, presidente onorario UNIIC (Unione imprenditori Italia Cina) e legnanese d’adozione, commenta la festosa domenica milanese coincisa con il Capodanno cinese, quest’anno dedicato al coniglio.

«Ovviamente si fa esperienza e ci sono aspetti da migliorare: serve un palco e migliorare l’acustica per permettere a tutti di partecipare al meglio alla festa – prosegue Wu – . È un’appuntamento fisso milanese che è tornata ai livello del 2019 se non l’ha superata. È una festa talmente sentita dai cittadini milanesi che è diventata milanese, infatti la maggioranza della gente non aveva gli occhi a mandorla, Milano la sente propria e se n’è in qualche modo fatta propria e noi siamo contenti che sia così».

«Secondo me e non solo secondo me – la sua conclusione – il Comune di Milano dovrebbe contribuire a darci una mano almeno ad installare un palco, per il resto ci pensa la comunità cinese. Dall’anno prossimo sarà ancora più facile far venire artisti dalla Cina con performance ancora migliori in modo che sempre più persone possano imparare ad apprezzare il capodanno lunare».