Dalla pioggia un “tesoretto” contro la siccità, ma le bombe d’acqua preoccupano gli agricoltori
Con le piogge di questi giorni il Lago Maggiore è tornato a crescere, i canali si sono riempiti e le dighe alpine hanno recuperato scorte. Ma temporali troppo intensi e con grandine mettono in ginocchio il settore agricolo
La forte ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha colpito l’Italia ha messo in ginocchio molte comunità -dalla Toscana all’Emilia Romagna- ma laddove questo non è successo hanno avuto un effetto collaterale molto positivo: invertire la rotta di questa lunghissima fase di siccità.
Lo si vede bene guardando il livello del Lago Maggiore: mercoledì 17 agosto al cadere delle prime gocce di pioggia il livello del Verbano era di 22 centimetri sotto lo zero idrometrico mentre oggi si attesta intorno ai meno 6. Un recupero dunque di 16 centimetri di acqua che rappresenta un tesoretto per affrontare le prossime settimane ma che comunque rimane ben al di sotto delle medie del periodo che, in questi giorni dell’anno, vorrebbero il lago di almeno mezzo metro sopra lo zero.
Piogge che sono state importanti anche per tutto il settore agricolo dal momento che l’acqua arrivata ha permesso di aumentare anche quella erogata sia al normale letto del Ticino ma anche al sistema di canali che riforniscono industrie e soprattutto agricoltori. La Diga della Miorina di Sesto Calende -quella che regola il lago e il suo fiume- è passata così ad erogare dai poco più di 60 metri cubi al secondo ad oltre 130. Un raddoppio delle portate che però rappresenta circa la metà di una stagione normale, che in questo periodo vedrebbe passare dalle chiuse quasi 270 metri cubi di acqua al secondo.
L’acqua di questi giorni ha avuto anche un terzo elemento benefico: quello di tornare a riempire i bacini sulle montagne, specialmente quelli a scopi idroelettrici. È infatti l’acqua contenuta nelle dighe che ha permesso di salvare la stagione agricola in tutta la Pianura Padana ed è infatti quell’acqua a rappresentare il vero serbatoio a disposizione in questa anomala estate. Nel caso del lago Maggiore, ad esempio, l’ultimo bollettino di Arpa che calcola la risorsa idrica disponibile (aggiornato al 14 agosto) vede un totale di 325 milioni di metri cubi dei quali solo 57 contenuti nel Verbano mentre gli altri 268 sparsi tra le dighe presenti in Lombardia, Piemonte e Svizzera. Un valore che in questi giorni sarà cresciuto ulteriormente -di quanto si vedrà alla fine della prossima settimana con il nuovo aggiornamento del bollettino- ma che anche in questo caso rappresenta un dato di circa la metà rispetto alla norma.
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Le buone notizie, però, finiscono qui. Il motivo è quello che spiega il meteorologo Paolo Valisa commentando il fatto che il Lago di Varese ha raggiunto il livello minimo mai registrato: «A Varese non c’è stata una diminuzione della quantità di pioggia. Se osserviamo l’andamento negli ultimi vent’anni, vediamo che le piogge si sono diradate ma è aumentata l’intensità e il numero degli eventi estremi che sono due volte più frequenti. Parlo di precipitazioni di 150 millimetri in un singolo evento, cioè un litro a metro quadro».
Ed è proprio questo che fa tremare i polsi agli agricoltori. “La pioggia era attesa per combattere la siccità nelle campagne -spiega Coldiretti in una nota- ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni. La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero”. A livello nazionale quella del 2022 si configura così come la peggior estate del decennio con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici che fra siccità e maltempo hanno già provocato vittime e danni al settore agricolo che Coldiretti stima in oltre 6 miliardi di euro.
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