Il Pirellone chiede la possibilità di fare tamponi anche nelle parafarmacie
La giunta regionale aveva espresso parere contrario, ma al momento del voto segreto in consiglio la maggioranza dei consiglieri ha votato in modo diverso. Approvata anche la mozione per il sostegno psicologico
Tamponi anche nelle parafarmacie: lo chiede al governo una mozione approvata in consiglio regionale al Pirellone. Con un voto un po’ a sorpresa, perché la maggioranza dei consiglieri ha votato un provvedimento su cui la giunta di centrodestra aveva espresso parere contrario.
La mozione è stata presentata dal consigliere Gregorio Mammì, del Movimento 5 Stelle. Al momento del voto – a scrutinio segreto – 30 consiglieri hanno espresso voto favorevole e 26 contrario, “smentendo” appunto il parere della giunta.
Esulta per questo il Movimento 5 Stelle, che parla di «enorme successo». La mozione nello specifico chiede alla giunta di aprire alle parafarmacie e agli infermieri libero professionisti l’accesso al sistema regionale di gestione dei tamponi.
«Ho chiesto al governo regionale di attivarsi al fine di aprire anche alle parafarmacie e agli infermieri libero professionisti, che già privatamente fanno tamponi senza poterli registrare, l’accesso al sistema regionale di gestione dei tamponi. Ritengo si tratti di soluzione semplice e immediatamente realizzabile, dal momento che all’interno delle parafarmacie lavora personale con il medesimo percorso di studi e la medesima preparazione, di quello che lavora all’interno delle farmacie. La Giunta ha tentato di difendere una visione politica miope che piega le Istituzioni ad interessi che non sono quelli dei cittadini, ma di una precisa categoria. Ringrazio i colleghi Consiglieri per aver votato nell’interesse dei cittadini, arrivando a sconfessare la loro stessa maggioranza».
Nella seduta di martedì 18 gennaio il Consiglio Regionale ha approvato anche la mozione per la “Introduzione del servizio dello psicologo, delle cure primarie e azioni a sostegno dell’intercettazione dei disturbi psicologici e dei bisogni di benessere psicologico dei cittadini”.
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