Trenord porta in tribunale la videosatira, Comitati pendolari sul piede di guerra
Il "caso" è quello del video di Natale di Trenord, che il comitato della Milano-Mortara aveva modificato in senso sarcastico.
Trenord denuncia il comitato pendolari Milano-Mortara-Alessandria e adesso tutti i Comitati pendolari di Lombardia sono sul piede di guerra. Mentre anche sul fronte politico ci sono critiche.
Il “caso” è quello del video di Natale di Trenord, che il comitato della linea tra Sud Milano e Lomellina aveva modificato in senso ironico o sarcastico, che dir si voglia (il video è stato rimosso da tempo). Un caso aperto da mesi, visto che a febbraio si parlava di querela per diffamazione: «Ora Trenord non si ritiene più diffamata (come sembrava a febbraio in occasione della prima richiesta danni inviata a MiMoAl) ma nella citazione in giudizio viene appunto lamentato solo un presunto danno d’immagine, dovuto alla manipolazione del loro filmato» scrivono i comitati lombardi, facendo quadrato intorno ai “colleghi” della Milano-Mortara.
«I Comitati dei Pendolari e dei Viaggiatori del Trasporto Pubblico Locale della Lombardia esprimono la loro più profonda solidarietà morale e, qualora necessario, anche materiale nei confronti dell’associazione MI.MO.AL» esordisce la nota, sottoscritta dai rappresentanti dei viaggiatori e da una ventina di comitati, tra cui i “Viaggiatori TPL Nodo di Saronno”, il comitato delle Nord di Busto, quello della Milano-Gallarate e ancora i “Rappresentanti della linea Domodossola – Arona – Milano”.
«Ribadiamo ancora una volta che i Rappresentanti dei Comitati Pendolari e dei Viaggiatori sono da sempre disponibili ad un leale e sereno confronto costruttivo su tutti i temi del Trasporto Pubblico Locale, nonché sul tema dell’erogazione dei servizi e sui contenuti del nuovo Contratto di Trenord. Disponibilità al confronto che, invece, ci risulta sia venuta meno, nei fatti, da parte di Regione Lombardia e di Trenord. Basti ricordare che, nonostante le gravi criticità sui Servizi di Trasporto Pubblico determinate dall’emergenza COVID, dal novembre 2019 non sono più stati convocati i Tavoli di confronto di quadrante previsti dalla L.R. 6/2012 e ciò nonostante siano state introdotte modifiche agli orari, anche con carattere permanente, per i quali l’obbligatorietà della comunicazione preventiva sia sancita dalla legge».
L’azione di Trenord sta provocando anche reazioni politiche: il Pd regionale, dal Pirellone, chiede che «l’assessore regionale ai Trasporti Terzi solleciti Trenord a ritirare la denuncia di diffamazione contro i pendolari, rei di aver fatto ironia sul servizio». Ma anche dalle file della maggioranza che governa Regione Lombardia (in particolare proprio dalla Lomellina) erano arrivati a febbraio inviti ad evitare la soluzione giudiziaria. In effetti almeno in parte la strategia giudiziaria dell’azienda è cambiata nell’arco di quattro mesi
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