Fanghi tossici dal bresciano: la Regione va al Consiglio di Stato per i campi contaminati
Per contrastare l'utilizzo di fanghi Regione Lombardia avvierà un Piano specifico sui fanghi da depurazione e nello stesso tempo torna a chiedere al Governo di emanare un decreto per equiparare i gessi ai fanghi
Regione Lombardia ha vietato lo spargimento dei fanghi in 169 Comuni lombardi incentivando l’utilizzo di festato di origine zootecnica. È quanto emerso oggi, 8 giugno, quando l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, è intervenuto in Consiglio regionale sulla vicenda Wte e fanghi da depurazione, che hanno contaminato anche alcuni campi del Legnanese. L’assessore ha risposto a due interrogazioni che riproponevano le recenti notizie di cronaca sulla società Wte srl, che avrebbe illecitamente utilizzato gessi da defecazione provenienti da fanghi smaltendoli su terreni destinati a coltivazioni agricole. In questo contesto ha chiarito la posizione della Regione che ha approvato una delibera per la costituzione in giudizio al Consiglio di Stato contro Wte che ha vinto un ricorso al Tar.
Fanghi tossici dal bresciano: ecco la mappa dei campi contaminati nel Legnanese
«È bene ricordare che in questa vicenda non si sta parlando di fanghi ma di gessi – ha sottolineato Raffaele Cattaneo -. I fanghi infatti sono rifiuti e in quanto tali sono sottoposti al rigido sistema dei controlli ambientali disciplinato dalle norme nazionali e anche da Regione Lombardia. I gessi al contrario non sono un rifiuto ma un ammendante agricolo, che per definizione non è sottoposto a quel sistema di controlli. Più volte Regione Lombardia ha chiesto al Governo di emanare un decreto per equiparare i gessi ai fanghi e permettere così l’utilizzo in agricoltura solo dei gessi provenienti da fanghi di qualità. Lo ha sollecitato di nuovo in questi giorni, ha precisato, con una lettera al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani».
Secondo l’assessore all’Ambiente se oggi in Lombardia ci sono regole più stringenti per fanghi e gessi è proprio perché manca una norma nazionale. «A conferma dell’importanza di una legge italiana – ha aggiunto Cattaneo – ieri la Giunta di Regione Lombardia ha dovuto approvare una delibera per la costituzione in giudizio al Consiglio di Stato contro Wte. Dal momento che una sentenza del Tar ha dato ragione proprio alla Wte srl perché la Lombardia ha stabilito dei limiti al conferimento di quei gessi. Rispedisco perciò al mittente l’accusa a Regione Lombardia di non aver ha agito in questi anni in materia di fanghi, sul loro trattamento e sul loro utilizzo».
Nel nuovo Programma di gestione dei rifiuti sarà invece presente per la prima volta un Piano specifico sui fanghi da depurazione. «Il Piano conterrà strumenti per favorire la ricerca e l’innovazione di progetti per il recupero dei fanghi attraverso tecnologie evolute – ha annunciato Cattaneo -. Il Piano prevede anche lo studio dei fanghi prodotti e trattati in Lombardia e dà le indicazioni per la loro corretta gestione. Definisce quindi gli elementi per pianificare la ricettività dei terreni ed esamina gli scenari evolutivi per la gestione dei fanghi stessi».
Il nuovo Programma di gestione dei rifiuti, ha spiegato Cattaneo, sarà sicuramente lo strumento principale di questa pianificazione che si avvarrà anche delle valutazioni e delle elaborazioni cartografiche prodotte da Ersaf. «Nell’ambito del nuovo Programma rifiuti – ha spiegato l’assessore – abbiamo deciso di implementare l’applicativo Orso che monitora e rende tracciabili tutti i rifiuti con una sezione specifica dedicata ai fanghi. Questo ci consentirà di tracciare tutte le fasi di notifica e di spandimento dei fanghi in agricoltura. Il sistema inoltre sarà accessibile a tutti gli Enti e migliorerà le attività di controllo, che sono attualmente in capo ad Arpa e alle Province».
In particolare, ha sottolineato Cattaneo, il controllo degli impianti soggetti ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia), è svolto da Arpa secondo il Piano dei controlli e la programmazione approvati dalla Regione. In accordo con le province di Pavia e Cremona è prevista pure un’attività di campionamento e di analisi dei fanghi utilizzati in agricoltura e dei terreni.
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