Confcommercio: “Il mondo dello sport non vede la luce in fondo al tunnel”
A.R.I.S.A. l’Associazione lombarda che riunisce le attività imprenditoriali di palestre, piscine, centri sportivi lancia un allarme: "Il blackout, che si trascina da oltre un anno, rischia di decimare il settore"
Emergenza Covid: dopo l’ultimo decreto del Governo non si intravede, per il mondo sportivo, quella luce in fondo al tunnel richiamata un po’ da tutti. Lo rileva A.R.I.S.A. l’Associazione lombarda (aderente a Confcommercio Milano) che riunisce le attività imprenditoriali di palestre, piscine, centri sportivi. Un “blackout” che si trascina da oltre un anno e che rischia di decimare il settore.
“Questo messaggio è come una lettera aperta per far comprendere la drammaticità della situazione – spiega il direttore di A.R.I.S.A. Paolo Uniti – Nel 2019, in circa 6 milioni erano iscritti a una palestra, piscina o centro sportivo. In Lombardia è concentrato oltre il 36% dei centri sportivi con più 2 milioni di praticanti”.
“Sport e benessere fisico sono molto importanti ed è per questo – prosegue Uniti – che le attività devono al più presto ripartire: in piena sicurezza come già si sono attrezzate. Lo sport a tutti i livelli, al pari del sistema scolastico, deve tornare ad essere un punto di riferimento stabile nella vita quotidiana”.
“I nostri centri, le nostre imprese, le nostre associazioni sportive ci auguriamo tornino presto a rappresentare – aggiunge e conclude il direttore di A.R.I.S.A. – quei punti di ritrovo anche per decine di migliaia di giovani che, nelle discipline sportive, hanno modo di applicarsi e di crescere. Mentre, nella cronaca di questo periodo, purtroppo emergono frequenti episodi di violenza giovanile. Anche sotto questo delicato aspetto, senza retorica, crediamo che i valori della pratica sportiva possano dare un utile contributo”.
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