Chiuse le scuole dell’infanzia, aperti i nidi: nel limbo le sezioni primavera
L'ordinanza lombarda in vigore dal 5 marzo salva in teoria le sezioni primavera, che però spesso si trovano all'interno delle scuole dell'infanzia soggette a chiusura
L’ordinanza con cui Regione Lombardia ha deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado a partire da domani, venerdì 5 marzo ha colto in contropiede le famiglie, le scuole e anche le istituzioni, soprattutto per quanto riguarda i servizi per l’infanzia.
Si temeva che un provvedimento più restrittivo potesse entrare in vigore da lunedì, e invece il Pirellone ha giocato di anticipo, licenziando poco dopo l’ora di pranzo un’ordinanza che non lascia dubbi sul ritorno alla Didattica a distanza già a partire da domani per tutti gli studenti, mentre per i piccolissimi da 0 a 6 anni il provvedimento distingue tra “scuole per l’infanzia”, che saranno chiuse dal 5 marzo, e “servizi educativi per l’infanzia” (di cui all’art. 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65″) cui invece concede di proseguire le attività in presenza .
In base alla legge citata, fanno parte dei “servizi educativi per l’infanzia” nidi, micronidi e spazi gioco, che quindi rimarranno aperti anche nelle prossime settimane.
Nella categoria rientrano però anche le “sezioni primavera” rivolte ai bambini tra i 24 e i 36 mesi e che possono quindi proseguire le attività in presenza. Ma non è detto che lo facciano, considerando che molte sezioni primavera sono attivate e si trovano all’interno delle scuole dell’infanzia, che invece vengono chiuse dall’ordinanza.
In attesa quindi di un’interpretazione ufficiale dell’ordinanza da parte di Regione Lombardia, saranno gli asili a decidere come comportarsi con le sezioni primavera.
Il Comune di Varese ad esempio ha già emanato la propria ordinanza che chiude, assieme alla scuola dell’infanzia, anche la sezione primavera dell’asilo comunale di Avigno: “La nostra sezione primavera si trova all’interno della scuola dell’infanzia che siamo chiamati a chiudere – spiega l’assessora ai servizi educativi Rossella Dimaggio – Il momento è molto difficile. L’esigenza di tutelare la salute dei bambini, delle loro famiglie e della collettività in generale purtroppo ha portato a una nuova chiusura delle scuole, di cui sento tutto il peso ma è necessario assumere comportamenti responsabili. Tutta la mia solidarietà ai bambini, alle loro famiglie agli educatori e agli insegnanti”
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