Sindacati sulla Campagna vaccinale: «I ritardi non ricadano sulle categorie a rischio»
I pensionati di CGIL CISL UIL hanno chiesto un incontro con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia: «a sanità lombarda non può più permettersi altri scivoloni»
«Dopo la recente esperienza negativa con il flop della vaccinazione antinfluenzale, la sanità lombarda non può più permettersi altri scivoloni». I pensionati di CGIL CISL UIL, dopo la richiesta di incontro con l’assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti, chiedono ora rassicurazioni sulle tattiche vaccinali, riguardanti soprattutto la fascia degli over 80, che già qualche “boatos” vorrebbe esclusa dalla prima fase di somministrazione.
Le prime ipotesi di una gerarchia delle priorità nella vaccinazione non possono che preoccupare il sindacato dei pensionati della Lombardia. «L’incontro che ci auguriamo prossimo ci servirà per capire quanto si intende far partire la campagna vaccinale per i “grandi” anziani, ma anche per i portatori di disabilità, per le persone fragili, per i caregiver – dicono Valerio Zanolla, Emilio Didonè e Serena Bontempelli, segretari generali di SPI, FNP e UILP regionali -. Vogliamo capire quali priorità Regione Lombardia propone, quanti e quali sono i punti vaccinali in Lombardia. Chiediamo di conoscere calendario e cronoprogramma indicativo per gli anziani; vogliamo sapere se sarà attivata una piattaforma telematica regionale, semplice e intuitiva, per aderire e prenotare la vaccinazione anti Covid 19 degli “over”, dei portatori di disabilità (con il loro caregiver) e delle categorie fragili. Vogliamo conoscere le modalità alternative che regione Lombardia mette in campo per chi non è in grado di utilizzare i sistemi informatici o ne sia sprovvisto; capire se l’anziano che non intende prenotarsi online può in alternativa aderire e prenotarsi dal proprio medico di medicina generale».
In Lombardia la popolazione è di 10 milioni circa di abitanti, di cui 2,3 milioni circa sono over 65. Nei big data dei computer di Regione Lombardia si trovano tutti i dati degli assistiti: nome, indirizzo, telefono, codice fiscale, tessera sanitaria, eventuali esenzioni e cronicità, storia sanitaria. «Per questo chiediamo a Regione Lombardia un cambio di passo, una vera presa in carico del cittadino “over” che vuole vaccinarsi – commentano i sindacalisti -. Chiediamo un segnale di attenzione per i nostri anziani, per i disabili e per le categorie fragili, onde evitare quanto recentemente accaduto, un segnale che soprattutto permetta di programmare al meglio la campagna vaccinale dal primo contatto, dal profilo logistico, dalla distribuzione delle dosi, dal numero degli operatori impegnati».
I sindacati dei pensionati di CGIL CISL UIL possono offrire da subito la loro disponibilità a collaborare per la campagna vaccinale anti Covid 19. Non ci tiriamo indietro di fronte al più grande sforzo collettivo a cui siamo tutti chiamati nel Paese, e se coinvolti sapremo fare la nostra parte. «Siamo organizzazioni molto radicate nei territori, con proprie sedi in quasi tutti i 1.506 comuni della Lombardia, e questo ci permette di conoscere con puntualità e appropriatezza le condizioni e i bisogni delle persone anziane che rappresentiamo, ma ci permette anche un’informazione diffusa e capillare. E siamo convinti – concludono i sindacalisti di FNP SPI e UILP lombardi – che solo collaborando tutti insieme riusciremo a centrare l’obiettivo, ma soprattutto a restituire fiducia e serenità ai nostri anziani e cittadini, che sono duramente provati da mesi di emergenza sanitaria, di crisi sociale e economica senza precedenti».
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