Piano neve Trenord, i pendolari: «Troppe soppressioni, si tuteli il diritto di mobilità»
I rappresentanti del Tpl auspicano che nei prossimi giorni RFI, FNM, Trenord, Protezione Civile, e non da meno Regione Lombardia, mettano in atto un “piano neve” che riduca i rischi per il servizio ferroviario ma che tuteli il diritto di mobilità dei viaggiatori
«Ci dispiace constatare che anche questa volta stiamo assistendo ad un piano emergenza neve che crea l’emergenza invece che mitigarla». Così i i rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL commentano la gestione del maltempo nella giornata del 28 dicembre da parte di Trenord.
«Con un annuncio del giorno prima, il 28 dicembre è stata infatti proclamata una soppressione di più del 60% dei treni per l’intera. Percentuale cresciuta ulteriormente, in seguito a ulteriori soppressioni e limitazioni dovute a guasti o alberi sui binari. Sembra proprio che ogni scusa sia buona per tagliare corse e non fare servizio. Tutto questo in un periodo – quello della pandemia – dove l’obiettivo primario di tutte le istituzioni dovrebbe essere quello di evitare assembramenti e affollamenti sui mezzi pubblici in modo da tutelare quella fascia di cittadini che non hanno la possibilità di recarsi al lavoro con mezzi privati. Per i prossimi giorni, sono previste altre giornate di neve. Dovremo aspettarci altre soppressioni, magari fino a che non arriveranno le miti temperature di primavera?»
I rappresentanti dei viaggiatori domandano «come tutto ciò possa accadere in un Paese evoluto come il nostro, in una Regione che nel 2026 dovrà organizzare addirittura le Olimpiadi invernali ma che si blocca per 20 cm di neve. Come pensiamo di farli arrivare i turisti, gli spettatori e gli atleti alle gare?»
«Per i prossimi giorni, in cui sono previste altre giornate di neve, cosa ci dobbiamo aspettare quindi? Treni soppressi fino alla primavera?
Ricordiamo che i mezzi di trasporto pubblici – scrivono Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno e Sara Salmoiraghi – servono alle persone per andare a lavorare e a studiare quindi sono indispensabili soprattutto in un momento di crisi sanitaria ed economica come quello in cui ci troviamo. Lo smartworking non funziona per tutti, ci sono infermieri, medici, negozianti, dipendenti, operai, partite IVA che utilizzano quotidianamente i mezzi pubblici e devono avere il diritto di poterlo continuare a fare. Una riduzione del trasporto in considerazione del maltempo è necessaria, ma la scure di Trenord che arriva a tagliare in alcune tratte la totalità delle corse no, non è accettabile: diventa interruzione di servizio pubblico. La Regione diventa arancione per il governo, ma resta rossa per il trasporto pubblico: in qualche caso rossa per la vergogna. Auspichiamo vivamente che nei prossimi giorni RFI, FNM, Trenord, Protezione Civile, e non da meno Regione Lombardia, mettano in atto un “piano neve” che riduca i rischi per il servizio ferroviario ma che tuteli il diritto di mobilità dei viaggiatori, garantendo anche in questa situazione le fasce di garanzia ed almeno un treno ogni ora, per tutte le tratte, in tutto l’arco della giornata»
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