Fontana in consiglio regionale: “La Regione non ha speso un euro per i camici”
Il Presidente lombardo è in questi giorni al centro di accuse e polemiche per via della fornitura di camici dell'azienda Dama alla Regione
Il caso della fornitura di camici, al centro di inchieste della stampa e sempre di più della magistratura, è arrivato nella sede istituzionale del Consiglio regionale lombardo dalla quale, con un intervento in apertura di seduta questa mattina, lunedì 27 luglio, il presidente Attilio Fontana ha difeso la propria posizione sul caso specifico sovrapponendola alla difesa della Regione di fronte alle critiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria.
Il Presidente lombardo è in questi giorni al centro di accuse e polemiche per via della fornitura di camici che la Dama, l’azienda varesina di proprietà del cognato e della moglie di Fontana, ha sottoscritto con la centrale di acquisti regionale nella fase più delicata dell’emergenza sanitaria. Un contratto poi trasformato in una donazione sul quale si sono accesi i fari della magistratura per ricostruirne i dettagli e l’eventuale coinvolgimento del Governatore.
Fontana è partito dal ricostruire i momenti più delicati della pandemia prima di passare al caso specifico, poi ha dato la sua ricostruzione dei fatti: «In mezzo allo scenario drammatico dell’emergenza la trasmissione di Report ha parlato del caso della fornitura dei camici. Ora se ne sta interessando la magistratura che mi attribuisce un ruolo nella trasformazione da fornitura a donazione».
«Dei rapporti negoziali tra Aria e Dama non sapevo nulla fino al 12 maggio – ha detto il presidente -. Sono convinto che si trattasse di un negozio corretto ma per evitare polemiche strumentali ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni. Gli avevo chiesto di considerare quel mancato introito come un gesto di generosità ma avevo comunque spontaneamente considerato di alleviare l’onore delle operazioni partecipando personalmente alla copertura di una parte dell’ammanco economico poichè il mio legame di famigliarità aveva recato svantaggio ad un’azienda legata alla mia famiglia».
«Le cose stanno così a dispetto di chi vuole leggerle stravolgendo la verità – conclude Fontana -. Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e dei miei famigliari. Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si può parlare, è quello che ho detto. Regione Lombardia non ha speso un euro per i camici».
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