Misurazione febbre nei luoghi di lavoro, scatta l’obbligo in Lombardia
Lo stabilisce una ordinanza di Regione Lombardia che dal 18 maggio prevede alcune prescrizioni più restrittive di quelle statali. Raccomandato anche rilevare la febbre a clienti-utenti.
Misurare la febbre ai propri dipendenti prima dell’accesso in fabbrica, in ufficio o in cantiere. Quella che è ormai una buona prassi adottata da molti imprenditori, è da oggi diventata una misura obbligatoria da applicare in tutti i luoghi di lavoro della Lombardia. Lo impone la nuova ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana, che prevede alcune prescrizioni per i datori di lavoro, più restrittive di quelle statali. L’obiettivo, spiega Regione, è garantire la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro della Lombardia. Le misure sono valide dal 18 al 31 maggio.
Ecco le prescrizioni che dovranno osservare i datori di lavoro:
– Sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della febbre. Se la temperatura corporea è superiore ai 37.5, non sarà consentito l’accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro. Questa operazione deve essere effettuata anche quando, durante l’attività, il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da Covid 19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite). Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e-o nelle infermerie di sede.Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza, all’ATS territorialmente competente che fornirà le opportune indicazioni cui la persona interessata dovrà attenersi
– E’ fortemente raccomandato anche rilevare la febbre dei clienti-utenti, prima dell’accesso. Con temperatura superiore a 37,5°, non sarà consentito l’accesso e la persona dovrà contattare il proprio medico curante
– E’ fortemente raccomandato scaricare e utilizzare l’app “AllertaLom”; il questionario “CercaCovid” ad essa collegato deve essere compilato quotidianamente da parte del datore di lavoro e da tutto il personale.
Per gli aspetti non diversamente disciplinati dall’ordinanza, rimane in vigore quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.