In 400 a Legnano per il 25 aprile, l’appello di una giovane liceale: “Seguiamo la via tracciata dalle donne della Resistenza”
La voce della studentessa Federica Calloni si è alzata al di là delle polemiche per l'austerità per il lutto del Papa. La giovane ha colto la vera essenza di questo anniversario invitando i presenti a ricordare chi ha lottato per la libertà e a continuare su quel percorso di valori

«In un tempo in cui riaffiorano parole d’odio, nostalgie autoritarie, e verità sovraniste, c’è bisogno di coltivare la memoria. Ecco perché oggi, mentre celebriamo la Liberazione, è importante insegnare e difendere la storia. Memorie scomode, gli anni bui che occorre restituire, pubblicamente, a nuova consapevolezza». É nelle parole della giovane studentessa del Liceo Galilei di Legnano Federica Calloni che si racchiude l’essenza del 25 aprile: una giornata festa in cui la Nazione onora la libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da 80 anni sono incisi nella Costituzione della Repubblica Italiana. Pensieri quelli espressi dalla liceale, in piazza San Magno a Legnano, che parlano di speranza e pace. La giovane liceale, alla presenza di 400 persone, è riuscita a superare le polemiche politiche che ahimè stanno sin troppo caratterizzando quest’80esimo anniversario. Con coraggio ha voluto portare l’attenzione sulle donne e ricordando le donne, le partigiane legnanesi come Piera Pattani, Carla Capponi e Renata Viganò.
«Mentre parliamo, ci sono guerre che infuriano in varie parti del mondo – dall’Ucraina alla Palestina, dal Sudan allo Yemen – e, come sempre, sono le donne a pagare il prezzo più alto. Donne che perdono la casa, i figli, la pace, ma che spesso non si arrendono. Le donne camminano avanti, come mediatrici di pace, come intellettuali, come professioniste, come attiviste, come partigiane del presente che portano la vita in mezzo alla distruzione. Perché la Resistenza non è finita il 25 aprile 1945: la Resistenza continua ogni volta che qualcuno si alza in piedi per difendere la libertà, la dignità, l’uguaglianza. Di questa lotta, che rinnova e tiene viva la nostra democrazia, oggi c’è ancora bisogno e le molte Piere, Carle e Renate hanno indicato la via. Viva il 25 aprile, viva le partigiane d’Itali». Dopo i discorsi istituzionali, le celebrazioni con la canzone “Bella Ciao” canto popolare italiano dedicato alla Resistenza italiana intonato da numerosi cittadini. Un momento spontaneo al quale si è unito anche il sindaco Radice.
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IL SINDACO E LA SCELTA DI UN 25APRILE AUSTERO
Legnano ha scelto di rispettare il lutto nazionale proclamato dal Governo celebrando il 25 aprile senza momenti di festa. E lo ha fatto nel rispetto della figura di Papa Francesco, uomo di Pace e non come imposizione dall’alto o come accettazione di un tentativo di “silenziare” la memoria. «Come tutte le amministrazioni, alla luce della proclamazione del lutto nazionale da parte del Governo con modalità -va detto- alquanto anomale, abbiamo preso una decisione netta su come celebrare l’80° anniversario della Liberazione: abbiamo mantenuto i momenti cerimoniali e rinviato quelli di festa. È un’impostazione che abbiamo deciso avendo sentito in via preliminare il parere di realtà come Anpi e Centro civico Pertini, Corpo bandistico, ma anche dell’associazione de Gasperi e della Fondazione Palio per altri eventi che si sarebbero dovuti tenere tra oggi e domani. E questo per il rispetto dovuto alla figura di Papa Francesco e per tenere unita la Comunità, cercando di contemperare le sensibilità di tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza». Il primo cittadino ha quindi ricordato che il 25 aprile può esistere anche senza un concerto, senza l’accompagnamento musicale o uno spettacolo, ma non può esistere «senza questa piazza, non può esistere senza di voi che siete usciti dalle vostre case per vivere insieme questo momento in cui si ricorda un passaggio decisivo della storia italiana. Perché la piazza -ricordiamocelo- non è un luogo scelto a caso: è il luogo che simboleggia il valore della democrazia riconquistata dai partigiani e dalle partigiane dopo il ventennio fascista, è il luogo in cui, per definizione, si riconosce una comunità locale incontrandosi, discutendo, ascoltando gli altri, confrontando liberamente opinioni e idee diverse. Insomma la piazza è il luogo di tutti».
Il primo cittadino, dalla piazza di Legnano, ha guardando il resto del mondo costellato da conflitti. In questo contesto dove la Pace sembra inascoltata ha ricordato quanto oggi più che mai sia importante pensare a creare l’Europa di domani «Il punto è: cosa possiamo fare di fronte a questa marea montante di nazionalismi che credevamo e speravamo sconfitta dalla Storia? Io penso che la strada da seguire sia una sola e si chiami Europa, un’Europa che sia modello di sviluppo equo e sostenibile, garante della pace e della sicurezza internazionale. Questa idea è un’eredità che ci arriva dai giorni più bui della guerra: è un’idea che arriva da uomini mandati al confino dal regime fascista come Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, da uomini come Schuman e Monnet che avevano combattuto la guerra in trincea». CLICCA QUI PER IL DISCORSO INTEGRALE DEL SINDACO RADICE

INTERVENTI DI ANPI E ASSOCIARMA
Nessuna polemica da parte del vice presidente dell’Anpi di Legnano Giuliano Celin sui fatti accaduti nella notte. Ignoti hanno apposto uno striscione ignobile vicino alla sede dell’ANPI. Una provocazione che non è stata raccolta da Celin che nel suo intervento ha affermanto: «C’è il costante tentativo di riscrivere la storia e di minimizzare quanto accaduto durante il fascismo, basti pensare che ancora tra alcune alte cariche dello stato c’è chi non riesce a dirsi antifascista, c’è chi minimizza il saluto fascista come gesto gogliardico, c’è chi sdogana movimenti xenofobi e di ispirazione nazista, ce anche chi non partecipa alle celebrazioni di questa giornata , non riconoscendone il valore fondante della nostra costituzione. L’antifascismo è stato ed tutt’ora il collante fondamentale della nostra democrazia». Dando un occhio alla situazione globale Celin dal sua posizione ha poi aggiunto: «Se le democrazie nel mondo sembrano essere in difficoltà, se multimiliardari vogliono governare direttamente il mondo senza la mediazione della politica allora pensiamo che sia necessario che si levi alta l’iniziativa di tutti i sinceri democratici per salvaguardare quelle libertà democratiche che garantiscono a tutti i cittadini la possibilità di non essere sudditi ma padroni del proprio futuro. L’obbiettivo pertanto è rafforzare insieme un modello democratico e sociale che si misuri con i processi in atto e che abbia un elemento di discrimine: che al centro deve esserci la persona e il lavoro e non il profitto e il mercato come avvenuto in questi anni». CLICCA QUI PER IL DISCORSO INTEGRALE DI CELIN
Ricordando l’importanza di questa giornata Giorgio Piccioni, presidente dell’Associarma di Legnano, si soffermato sulla figura di Papa Francesco: un uomo da profondi principi e sempre pronto ad aiutare il prossimo: «Con profondo cordoglio e commozione, Il Consiglio e tutte le Associazioni d’Arma della Città di Legnano, rivolgono un reverente pensiero al Santo Padre che domani affronterà il suo ultimo viaggio. Grazie Papa Francesco per i tuoi insegnamenti che hanno sempre richiamato alla solidarietà fra gli uomini, al dovere della vicinanza ai meno fortunati e alla pace nel mondo». CLICCA QUI PER IL DISCORSO DI PICCIONI
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